martedì 7 febbraio 2012

Moneyball l'arte di vincere


Inizio dicendo che la mia conoscenza del Baseball si ferma a Pat ragazza del baseball. Detto questo Moneyball non è neanche propriamente un film sul baseball, infatti i protagonisti non sono nè i giocatori nè l'allenatore, ma il Gm che non non vuol dire game master miei piccoli nerd, ma general manager. Praticamente uno che di lavoro gioca al fantacalcio. Considerando che non so nulla di baseball, apparte che si vedeva lontano un miglio che Pat era una femmina, è stato eccezionale constatare quanto mi sia piaciuto il film.
La storia è semplice, c'è Brad Pitt che è un ex giocatore che sul campo ha fatto flop e ora fa il talent scout per una squadra ridicolmente scarsa con una quantità ridicola di denaro da spendere per fare acquisti. Non solo ogni volta che Brad si fa il culo e scopre qualche buon giocatore, le squadre di major glielo rubano in un attimo. La soluzione gli si presenta nei panni di Peter Brand, un grassottello laureato in economia che ha una teoria su come spendere ridicolmente poco e vincere un sacco di partite. La teoria è comprare i giocatori badando unicamente alle statistiche, trasformare il talento in numeri. La scoperta eccezionale di Peter è che un campione da dieci milioni di dollari può essere sostituito da tre giocatori altamente sottovalutati, ma che statistiche alla mano possono dare di più. Peso, età, aspetto, sono tutti fattori che possono essere messi da parte.
Seguendo la teoria di Peter Brad mette su una squadra di underdog professionisti, perdenti ad alti livelli che però riusciranno a cambiare il mondo del baseball.
Brad Pitt Riesce a essere fico pure con la visiera e il tabacco da masticare, non provateci a casa. Per esperienza personale...vi fa assomigliare a quello che gli sta accanto.

La produzione del film non segue proprio la teoria di Peter Brand, anzi direi che l'equazione del successo di Moneyball è inversamente proporzionale a quella che racconta. Il regista è Bennett Miller, che dopo sei anni di silenzio da A sangue freddo torna con un film da oscar. Attore protagonista Brad, sempre più il figlioccio di Robert Redford. Alla scrittura Steven Zaillian, autore dell'ultimo film di Fincher e dell'ultimo film di Sydney Pollack, speriamo che Fincher abbia tempo di farne un'altro prima di tirare le cuoia. Insieme a Zaillian viene piazzato Aaron Sorkin che ha solo scritto la migliore sceneggiatura degli ultimi dieci anni Social Network. Insomma una squadretta che grida OSCAR  a gran voce e secondo il mio modesto parere se lo meritano tutti alla faccia di The Artist che è tanto un bel film, ma non è proprio il cinema che fa per me.

Cose geniali del film:
1) Si parla di baseball, ma non vediamo praticamente mai il campo da gioco, Brad Pitt (che ormai è tanto iconico che non mi riesco a ricordare i nomi dei personaggi che interpreta) non guarda mai le partite, e noi con lui.
2) Che senza mostrare i giocatori sul campo riesca a creare una tensione altissima.
3) La conferma che i bei film sullo sport non deludono mai.
4) Che sia una produzione tanto fica da potersi permettere Seymour Hoffman che fa poco più della comparsa.
5) Come tutti i film sullo Sport finisce per essere un gran metaforone sulla vita e sui nostri tempi e ci riesce senza sembrare troppo una maestrina con la penna rossa.
6) La miglior frase in sovrimpessione della storia dei film tratti da una storia vera.

Ora una parola sul titolo italiano: L'arte di vincere.
L'arte di mettere i titoli a cazzo è un nostro primato.


MM

4 commenti:

  1. .. ma sta storia che Brad è il figlioccio di Redford, l'ha messa in giro lui stesso?? qualcuno glielo dice per favore che non avrà MAI la classe di Robert???

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  2. Per me mooooooolto meglio Pitt. Redford so 30 anni che fa sempre la stessa parte...

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  3. Io amo tutti e due incondizionatamente, ognuno è l'icona del suo tempo, Redford ha smesso di fare l'attore con Spy Game, ma dirige il Sundance da cui esce sempre roba carina.

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  4. mi trovi parecchio d'accordo! e mi piace il taglio che hai dato al post. se ti va dai un'occhiata anche alla mia recensione:
    http://www.clapsbook.com/2012/02/il-film-sul-baseball-con-brad-pitt.html

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