domenica 30 settembre 2012

Elementary



Ci sono prodotti televisivi che, pur non brillando per originalità, hanno in se tutte le caratteristiche per il successo. Elementary fa decisamente parte di questa famiglia.
L'hanno scorso ci ha lasciati Doctor House, lo sherlock più famoso d'America. Nel frattempo tra Sherlock della BBC e i succesi al botteghino dello Sherlock Holmes di Ritchie, impazza nel mondo la mania per l'intramontabile personaggio di Sir Arthur Conan Doyle. Non poteva certo la tv americana lasciarsi passare accanto questo bel treno. E infatti non l'ha fatto: in Elementary Londra diventa New York, Watson una donna (cinese) (Lucy Liu per l'esattezza, che nella mia testa è LA cinese), i problemi di droga di Holmes legati a doppio filo con la fine di una relazione o un lutto, con quella che la trama orizzontale ci vagheggia essere una donna... un'altra.
La nuova rilettura del vecchio Sherlock è parecchio furba ed è anche per questo che sospetto funzionerà bene in tv. La furbizia sta nell'aggiungere al già perfetto mix Holmesiano l'ingrediente vitale per la longevita di una serie tv: le donne. Infatti dove il classico detective non ha mai avuto una donna (tranne la Adler che se poi ci pensate bene si vede in mezzo raccontino smozzicato) e soprattutto pare non essere in alcun modo interessato al genere.  Invece in Elementary di donne ce ne sono tante e l'unica vera novità del manage Sherlockiano pare essere proprio Lucy (i suoi geni asiatici non si tirano indietro, sembra non invecchiare di niente). La complicata storia d'amore che presto o tardi scatterà tra i due (o meglio NON scatterà) è la linfa vitale di cui si nutrirà la serie.

Ok sto facendo Scherlock Holmes, sto provando a sondare il futuro della serie, e penso anche di esserci riuscito abbastanza bene. Elementary non è un prodotto complicato, ma sa cosa dare ai suoi fan, fornendo esattamente quello che ci si aspetta senza deludere nel suo essere... Elementare.

MM

In coda:
La fotografia e la regia sono pulite e in tutto il suo comparto tecnico, comprese le prove attoriali non ci sono sbavature di rilievo. La risoluzione finale del caso è un po' tirata per i capelli, ma... 8 stagioni di Doctor House, devo aggiungere altro.

Jonny Lee Miller dopo aver visto fallire il bel Eli Stone ed essere stato surclassato da Daniel Craig nella parte di Bond, ha un'ottima occasione di rifarsi e da il massimo, grande Jonny, tifiamo per te.

Menzione d'onore agli sceneggiatori per aver chiamato la serie Elementary e non averlo fatto dire neanche una volta a Holmes. Holmes non lo dice, i veri fan lo sanno bene.

Visto che ho giocato a fare Holmes, è successo che alla fine di questo pezzo sono andato a controllare quanto le mie doti di osservatore fossero sviluppate. Elementary ha fatto un debutto da urlo con 13 milioni di spettatori e il 3.1 di rating, alle 10 di sera! So proprio forte...

How I met your mother s08e01



Iniziano e ricominciano un sacco di serie questa settimana, visto che le recensioni Ansa hanno funzionato per quella scorsa, continuerò anche oggi, con delle mini recnsioni di tutto quello che vedo.

Si inizia con un grandissimo classico, siamo ormai all'ottava stagione eppure la qualità di scrittura non sembra scemare. Il montaggio alternato di flashback, che è ormai la firma di questa serie, guida la prima puntata, che finisce con l'ennesimo cliffangher sull'identità della moglie di Ted. Lo so che molti di voi si sono rotti di aspettare, io invece no. Sapere chi è la donna con l'ombrello giallo e la chitarra, significa la fine della serie e, finché la qualità si mantiene a questi livelli, non vedo proprio perché dovrei rinunciare ai miei favolosi venti minuti di Bromedy o anche Legend...wait for it...omedy ogni martedì sera. Sono cambiati i toni, dalle prime stagioni? Sì sono cambiati, c'è più sentimentalismo, più note tristi e (pesate bene la parola) drammatiche, ma penso sia anche queto il segreto della longevità della serie.

Chi li ama li segua, Barney, Ted e il resto della banda vi aspettano come al martedì prossimo.
Stay Tuned!

MM

giovedì 27 settembre 2012

Resident Evil Retribution



Arrivo colpevolmente in ritardo con la recensione, ma grazie a questo posso ragionare a mete fredda.
Quando sono uscito dalla sala ero gasatissimo. Ora che sono passati due giorni... lo sono tale e quale.

La verità è che Resident Evil è un film scritto orribilmente se vogliamo guardare a piccoli dettagli come, la trama, le battute dei protagonisti, la struttura narrativa. Non è neanche eccezionale a livello visivo, gli effetti speciali sono bruttini ed è un vero peccato perché è uno dei migliori 3d che abbia visto ultimamente.
Eppure il film mi ha davvero soddisfatto!

La vostra fantasia erotica
C'è tutto quello che si può desiderare e in più anche Milla. Che strano patto col diavolo ha fatto Milla? Come mai non invecchia? E Anderson che fa un film ogni due tre anni e nel frattempo si porta a letto la suddetta immortale e bellissima Milla, quanto ha vinto nella vita?

La faccia dell'uomo che fa sesso con la vostra fantasia erotica dal 2002


 Come ho detto non c'è molto da dire su questo nuovo capitolo di Resident Evil, apparte che è scemo, ma non insultante, che ha un ritmo trascinante di sola e pura azione. Ha una scena, girata in un lungo corridoio bianco, davvero bella e quell'indefinibile gusto del trash stiloso che riesce clamorosamente a fartelo piacere, Anderson è riuscito un'altra volta a compiere uno stranissimo miracolo alchemico sul bilico del baratro, salvandosi dalla rovina come un cazzo di equilibrista... e si scopa Milla.

MM

domenica 23 settembre 2012

Copper, Last Resort, Go On

Il mio problema quando devo fare la recensione di più di una cosa è che si moltiplicano i riassunti, e io odio fare riassunti. Quindi in questa tripla recensione farò in modo di essere più sintetico possibile, ecco a voi le recensioni ansa:


Copper: Tipo gangs of new york, ma più crime e senza Daniel Day Lewis, ma c'è lo stesso un tizio con l'occhio di vetro. Che inspiegabilemente è buono.

La serie targata BBC america mi ha lasciato freddino. La scenografia e i costumi sono ben fatti, ma la sua somiglianza con Gangs of New York ne squalifica anche queste note positive. Le intepretazioni non hanno nessun picco di eccellenza e le storie sono dei polizieschi che se erano ambientati a zagarolo nel 1960 era uguale. Tranne per la comunità irlandese. A Zagarolo nel 1960 mi sento di dire che ci fossero molti meno irlandesi che a NY nel 1860. Ok forse l'ultima informazione non era proprio vitale o rivelatrice. Comunque Copper si avvale di un team creativo notevole, con Tom Fontana alla tastiera (del computer), già autore di Oz, e Barry Levinson alla regia, che alcuni di voi privi di fantasia ricorderanno per l'oscar per Rain Man e quelli più fighi per Piramide di Paura. Le possibilità di miglioramento ci sono, ma per ora rimane una serie sulla linea di galleggiamento.

Best poster ever!

Last Resort:Tipo Allarme rosso, ma più Lost e senza Gene Hackman. Un sottomarino nucleare disobbedisce a un ordine di lancio e poi si rifugia a largo di un atollo sperduto che dichiara terra di nessuno fino a quando non capisce chi ha dato l'ordine e perché.

Un buon inizio per la serie della Fox, che ha però come suo grande difetto il taglio con l'accetta che gli autori hanno fatto sui personaggi. Capisco che dalla fox non mi posso certo aspettare i personaggi in bilico della HBO, ma che almeno gli levassero dal colletto della divisa il cartellino BUONI, CATTIVI. Anche in questo caso il comparto tecnico fa ben sperare sul seguito della serie, con Shawn Ryan in sala comandi. Per capirci quello che ha inventato The Shield. All'HBO. Ora è passato alla Fox.


Go On: Matthew Perry torna in televisione. Haola... non so come si scrive aola e nelle recensioni ansa non ho tempo di controllare su google quindi decidete voi come festeggiare. Matthew intanto ha poco di cui gioire visto che gli è morta la moglie e deve fare terapia di gruppo per rientrare a lavoro.

Lo spunto non è proprio dei più freschi e innovativi, solo quest'anno ha già il suo concorrente diretto in Anger Management con Charle Sheen. La prima puntata fila dritta, strappa qualche risata, e segna anche il grande ritorno del bambino che faceva Everybody hates Chris. Che ora però ha i baffi.

Visto che continuo a dare inutili nozioni sulle serie vi lascio, è uscito un nuovo episodio di Go On e ormai si avvicina inesorabilmente la stagione delle premier... veloce e scattante, devo essere sveglio e allerta, quest'anno voglio una novità con i controcazzi, una roba che mi faccia dimenticare che sta finendo Breaking Bad.

sabato 22 settembre 2012

Magic Mike


Ok, la mia nomea di ragazzo sensibile ed effemminato, avrà nuovo carburante con il quale rifornirsi con questo pezzo. La verità però è che Magic Mike, per quanto la campagna stampa si sforzi di presentarlo come una commedia per gay e ragazzine urlanti, alla fine è un bel filmetto ed è anche piuttosto serio e dframmatico. I toni sono quelli del Sundance, la fotografia splendida, alcune inquadrature ricecatissime e Channing Tatum si dimostra un cazzo di attore. A tenergli testa e spalleggiarlo un clamoroso Matthew McConaughey che si reinventa seguendo un po' il tracciato di Tom Cruise in Rock of Ages, ma sfumando la sua interpretazione su di giri con un gretto realismo che ferma tutte le risate con il pensiero: non sta esagerando, ci sono davvero tipi così.
Il film mi è piaciuto, senza sfrenati entusiasmi.  Il ritmo cala fin troppo nella parte centrale del film che rischia di collassare su se stesso, il finale è prevedibile, ma alla fine della serata si torna a casa soddisfatti



Ora le note davvero dolenti. Dolenti per la mia reputazione. Le coreografie degli streap-tease mi sono davvero piaciute. Ho anche pensato che lo spogliarello maschile deve essere molto più divertente di quello per i maschi. Insomma c'è lo spettacolo, ci sono i costumi, le coreografie... è finita, non mi riprenderò più da questa recensione, i miei amici mi faranno nero.
Ma alla fine io sono tranquillo con la mia sessualità, certo che però io e Emiliano Mammuccari, che eravamo andati al cinema con Mary e Roberto, abbiamo aspettato che la sala fosse sgombra prima di uscire con aria circospetta a sei passi di distanza l'uno dall'altro.

MM

lunedì 17 settembre 2012

Revolution


Ho una domanda facile facile da farvi: qualcuno di voi ricorda un flop peggiore di Terranova e Falling Skies? La mia risposta è no, non ricordo roba peggio scritta, recitata, girata e realizzata in generale di questi due show dal ricco budget.
Ora, facciamo finta che voi non siate dei sagacissimi lettori di B&DV, ma dei semplici produttori televisivi e alla vostra porta arrivino degli sceneggiatori con un'idea per una megaserie con un megabudget. La serie si chiama Revolution ed è praticamente identica, nelle modalità e in parte nell'atmosfera (togliete alieni e dinosauri aggiungete blackout totale) alle sovracitate serie fallimentari.
Cosa fareste con l'idea di questi sceneggiatori?

A me viene in mente il signor Burns che sguinzaglia i cani.


Ma pare che non ci sia due senza tre e in America hanno proprio deciso di buttare i soldi nel cesso.
ed ecco a voi un'altra serie con la fotografia smarmellatissima, attori mediamente cani, poche idee, ma soprattutto con una caratteristica davvero odiosa comune a queste recenti produzioni ad alto budget: la famiglia acchiappa audience, come protagonista.
Quando lo capirete che nessuno si identifica nelle vostre cazzo di famiglie del mulino bianco?
I Soprano sono una famiglia, gli White di Breaking Bad, i Draper di Madmen! 
E poi se prorpio volete fare le serie un po' action e un po' nerd allora metteteci un cazzo di eroe!

No, non mi avete fregato facendo indossare alla protagonista femminile gli stessi colori di Lara Croft

Pare che la tv sia incapace di tirar fuori nuovi eroi maschili credibili, e con quelli femminili proprio non sa neanche dove cominciare. La verità è che la disperata ricerca dell'approvazione da tutte le fasce di audience: dal bambino al padre panzone passando per la casalinga disperata,  sta portando a una deriva da soap opera in produzioni che affrontate prendendosi qualche rischio sarebbero sicuramente un successo. Il primo rischio è ABBANDONARE LE FAMIGLIE per il ritorno di un grande eroe solitario, senza due figli, una nipote e una vecchia zia al seguito. Uno che non deve dar conto a nessuno, uno che i bambini vedrebbero con ammirazione, a cui i panzoni con la birra stretta in pugno aspirerebbero e per cui le casalinghe bagnerebbero le mutandine.
In Revolution, apparte tutte le ovvie mancanze tecniche e concettuali, manca una cosa fondamentale per il successo di una serie del genere: manca il grande eroe americano, ma siamo ancora sicuri che l'America ce lo sappia dare?

MM

p.s.
Dopo aver visto la premiere, mi spiegate, la milizia dove cazzo li ha trovati dei fucili ad avancarica? E poi mi spiegate perché invece non sono scesi al supermercato sotto casa per prendere un'auomatica?


sabato 15 settembre 2012

Trasloco!


Sono stato un pochino latitante in questo periodo e uno dei motivi è che sono stato impegnato con un trasloco e la semiristrutturazione della casa in cui ora vivo.

Tutto è iniziato quando Stefano Simeone, un ragazzo semplice e un disegnatore dall'animo sensibile, mi ha proposto di punto in bianco di andare a vivere con lui in una casa vicino Piazza Zama con un affitto risibile.




Alla Villain sappiamo come motivare i nostri autori.

Visto che sono un tipo riflessivo e cauto, ho deciso immediatamente che, con un mensile netto di 600 euro e un cospicuo conto in banca, che ammonta a due tappi di Peroni malandati e un biglietto già timbrato del bus, potessi tranquillamente acconsentire alla sua offerta.

Il trasloco è stato un delirio organizzato, Stefano ha parlato tutto il tempo, tipo quelle radioline dei tipi da spiaggia con lo slip bianco, solo più insistente. Mi ha spiegato in poche semplici parole la sua semplice filosofia di vita: Simeone ha sempre ragione... e il postulato si è rivelato a più riprese tristemente vero.

Una volta riempita all'inverosimile casa, l'apparente integrità dello stabile ha iniziato a vacillare come un miraggio nel deserto: prese finte ai muri, due dita di polvere ovunque, scaldabagno rotto, ma siamo giovani e forti e dopo solo due settimane abbiamo una casa in uno stato di semiciviltà.

Si salta direttamente al capitolo finale: La lotta contro lo scaldabagno.

Avete presente quei romanzi in cui un uomo viene catapultato indietro nel passato e utilizza la sua superiorità tecnica per cambiare il destino dell'umanità, tipo inventando un'arma da fuoco nel 1100?
Bene, ogni volta che leggo quel tipo di romanzi penso sempre che io non saprei neanche costruire un cassetto, e che probabilmente la mancanza di internet mi ucciderebbe. Comunque, dopo essere venuto a vivere con Stefano, sarei in grado di montare uno scaldabagno elettrico nel 1100. Li hanno inventati in quel periodo, giusto?

Il nostro singolar tenzone con l'acqua calda è iniziato con me e Nicoletta , la donna che ci siamo messi in casa per celare al mondo il nostro amore, che smontiamo il vecchio scaldabagno scoprendo che la valvola di scarico era ormai inutilizzabile e doveva essere svuotato manualmente. Avete letto? Ho usato il termine Valvola di scarico propriamente, Mc Guyver sarebbe fiero di me.

Comunque utilizzando un perno avanzato da un mobile ikea (ci sono sempre pezzi in più in quei cosi vero?) abbiamo compiuto l'impresa.
 Mancavano da sostituire solo i tubi che avrebbero collegato il nuovo scaldabagno all'impianto idraulico e avremmo smesso di fare docce vichinghe.
Vi assicuro che sembra facile, svitare un tubo dal muro,ma non lo è stato: abbiamo allagato il bagno, ci siamo rotti le nocche delle mani, abbiamo rischiato a più riprese di morire fulminati, ma alla fine il nostro nemico era sconfitto, lo scaldabagno montato.
Ora immaginate che io abbia le competenze tecniche e  il tempo di utilizzare Photoshop per illuminare di luce divina questo aggeggio.

La nostra temibile nemesi finalmente battuta!

Vi presento gli eroi che hanno compiuto l'impresa:
Stefan Segale

Maicol Jai Palliduccio
Nico Thurman

Comunque il secondo tubo l'abbiamo lasciato... non volevamo infierire, siamo tipi magnanimi noi.

Ora vi sarete anche un pochino rotti le palle di sentire i cavoli miei, quindi mi congedo e vi assicuro che in settimana mi farò risentire con le recensioni delle premiere tv americane: Copper e Revolution (spoiler sono brutte) e di un film in due puntate prodotto dai due Scott, quello bravo morto da poco e quello che ha diretto Prometheus (si scherza Ridley).

A presto.

MM

martedì 11 settembre 2012

BRAVE -mica tanto coraggiosa-




Questa recensione è scritta aspettando che bolla l'acqua e siccome io e Michele siamo persone impegnatissime (a giocare a Guild Wars 2) e questo blog non ha nessuna pretesa pseudo giornalistica, vi dovrete accontentare di queste righe scritte di getto. Che tanto state giocando a Guild Wars 2 anche voi, perciò mi capite.

Partiamo subito che una versione demagogica e storpiata (dal mio punto di vista) della trama [SPOLER ALLERT]

Una principessa, Merida, che vive nell'agio consono ad una gentildonna del suo rango, un bel giorno scopre che la pacchia è finita e deve sposarsi. E non lo deve fare perché i genitori sono due papponi, ma perché il matrimonio ha una funzione politica che servirà a tenere in piedi il regno, evitando che torni in tempi bui che provocherebbero morte e distruzione. Lei, che non è altro che una bambina viziata, decide che eliminare la madre sia la soluzione migliore e si reca da Tony Soprano. Tony però è impegnato a cementare i piedi a un paio di debitori e allora si rivolge alla strega. La fattucchiera prepara una pozione che risolverà tutti i suoi problemi. Si, certo, come no. La roscia, senza porsi problema alcuno, appiopa la bevanda (che per quanto ne sa lei potrebbe essere cianuro) alla madre... che si trasforma in un orso. A quel punto decidono di scappare, perché il re è un coglione troglodita e non capirebbe mai che quell'orso è la moglie e la ucciderebbe. Le due scappano. Merida capisce che per rompere l'incantesimo basta chiedere scusa. Il padre quasi ammazza la madre. Alla fine Merida chiede scusa. La madre torna umana, ma cretina, perciò non gonfia la figlia come un canotto. Merdia non si sposa e perciò, per quanto ne sappiamo, il regno vivrà secoli bui, di stenti, carestie, morte e distruzione. Ma lei vivrà felice e contenta. Forse.

La Pixar mi ha abituato a storie con un tocco di classe sempre sopra le righe. Lo schiaffo ricevuto con Cars 2 ho fatto finta di non sentirlo. Con Brave ho cristianamente posto l'altra guancia. Le ho finite, le guance.
Poi, per carità, alla Pixar sono tecnicamente mostruosi e nonostante ho trovato le ambientazioni povere (colpa di una storia che si svolge tra il castello e il bosco davanti e una voglia di realismo che ha dovuto cedere il passo alla povertà storica di quelle location) i character rimangono sempre un piacere per gli occhi. L'unica vera nota positiva del film.

E lasciamo perdere tutte quelle minchiate su "Brave è il primo film Pixar in stile Disney" perché non giustifica per nulla il prodotto finale.

E poi il prossimo film Disney è "Ralhp Spaccatutto", che si prospetta come una ficata. Il prossimo film Pixar e "Monsters University"... un prequel. Magari (spero) bello quanto vi pare ma comunque un idea riciclata.

Qualcosa non mi torna...

E si, l'acqua sta bollendo e la recensione è tutta nella trama demagogica.
Ciao!

RT 


p.s. il corto che precede Brave è "La Luna"... un occasione sprecata da parte di un italiano. Peccato.