sabato 31 marzo 2012

Il 12 ottobre io c'ho da fare... da un'altra parte!

La mia amica Silvia Califano, spesso dice che siamo imprigionati in un loop temporale che ricicla ogni idea creata negli anni 80-90. Ha ragione. Io sono un inguaribile romantico e vado sempre al cinema nella speranza di trovarmi di fronte al nuovo Squalo. Dopo tutto, quelli che sono andati a vedere per primi lo Squalo, mica lo sapevano che sarebbe stata una notte felice quella passata al cinema. Questo postulato di ottimismo e amore per la speranza cade miseramente difronte a questo.

Chi è? Quello è Schwarzenegger, o meglio Colin Farrel che sbaglia di brutto a fare Schwarzenegger. Ad ottobre esce il remake di atto di forza, il protagonista è Colin Farrel, i cattivi sono, come dimostra la foto, dei marines delle nevi presi in prestito da Call of Duty, il set... che cazzo ci sta a fare lì il mascherone del Buddah?!
Non voglio sapere nulla del regista, dello sceneggiatore, degli effetti speciali. Un remake di Atto di forza è sbagliato da principio, perché in atto di forza non c'era proprio nulla di sbagliato!


Vi lascio al trailer dell'unico vero Atto di forza, quello con l'aliena a tre tette e senza brutti sfondi in cgi.


MM

lunedì 26 marzo 2012

Almanacco della Paura 2012


[LA RECENSIONE INIZIA DOPO LO SPROLOQUIO, SE NON SAPETE CHE CONOSCO GLI AUTORI DELL'ALBO SALTATELO... TANTO NON VI FREGA NULLA.]

Ieri dicevo che è difficile parlare del proprio lavoro, ma forse c'è una cosa pure peggio, e non è un nuovo film di Shyamalan. La cosa più difficile è parlare del lavoro di persone che conosci. Solitamente mi limiterei ad evitare l'argomento con nonchalance, ma stavolta voglio diventare grande e provarci.

Almanacco della paura di Dylan Dog 2012. Autori: Mauro Uzzeo, con cui c'ho mangiato 'a gricia a San Lollo e ho visto appendendersi in testa svariati reggiseni, e Roberto Recchioni, con cui gioco ad Halo il mercoledì e che c'ha la ragazza che mi sfotte, è evidente che queste due particolarità lo rendano un caro amico.

Faccio una premessa grossa come una casa e pesante quanto Vin Diesel a cavacecio di The Rock: non sono un grande lettore di Dylan Dog. Ho letto il primo centinaio di numeri e lì mi fermo. Volevo solo metterlo in chiaro nel caso improvvisamente questo diventi un blog seguitissimo e la gente inizi a inveirmi contro che non conosco Dylan Dog davvero. Non lo conosco. O almeno non bene.

Cerco di prendere più tempo possibile perché, torno a ripetere, è davvero difficile parlare della sceneggiatura di un amico.
Il problema nello specifico è che l'albo mi è piaciuto molto. Se non mi fosse piaciuto l'avrei detto a loro, loro avrebbero preso molto a cuore la mia opinione, poi si sarebbero ricordati che io Dylan Dog neanche lo leggo e se ne sarebbero altamente sbattuti della mia critica. Invece mi è piaciuto ed è il dramma peggiore, perché ora voglio che altri lo leggano, ma i nostri cento lettori penseranno che gli sto vendendo il lavoro di un amico sotto forma di mega marchetta. Tranquilli, Roberto e Mauro hanni blog seguitissimi, molto più seguiti del mio, è virtualmente impossibile che questa sia una marchetta.
Ho sprecato tante parole, volevo dimostrare che è per pura dedizione che recensisco l'albo... sembra sempre di più una marchetta e io sempre di più uno di quei presentatori che chiama gli ospiti tutti per nome... avete notato che lo fanno?

[FINE DELLO SPROLOQUIO. INIZIO DELLA RECENSIONE.]


Il nuovo almanacco della paura parla della televisione generalista, dei reality show, del rapporto malato fra pubblico e medium televisivo. 
La storia è estremamente semplice e pulita: due concorrenti di una trasmissione che somiglia tanto ad Amici, decidono che l'eliminazione dei concorrenti va fatta fisicamente e iniziano a sparare agli squalificati dal televoto in diretta nazionale. Dylan, che si intrattiene con una delle concorrenti del programma, assiste alla follia e interviene per salvare la situazione, ma l'esito della sfida non è per nulla scontato...
Non voglio anticiparvi altro, forse ho fatto anche troppo, come quelli che sulla quarta di copertina del signore degli anelli mi hanno fatto trovare "...e poi Gandalf perde la sfida contro il Balrog".

Posso invece spiegarvi il motivo principale per cui mi è piaciuta la storia e ho deciso di recensirla. 
E' qualche anno che investo parecchie energie nel tentativo di entrare nel mondo del fumetto. Quando frequentavo l'università mi capitava spesso di rompermi le palle di studiare la valenza geopolitica del Kazakistan, e di mettermi a scrivere sceneggiature. Una volta ero accanto a una ragazza molto intelligente, intelligente tipo una quarta abbondante, e lei mi ha beccato a scrivere.
Si sporge verso di me quasi sfiorandomi con le tette.
4° abbondante: -Che scrivi?-
Io: -Una sceneggiatura-
4° abbondante: -Bello lavori per la televisione?-
Io: -No è un fumet... una Graphic Novel-
(l'ho fatto mi sono venduto per un paio di tette)
4° abbondante: -Cos'è una Graphic Novel?-
Io: -Un fumetto-  
(due volte di seguito non ce l'ho fatta)
4° abbondante: -Mi spiace per te, è stato un trauma infantile a farti decidere di non crescere e continuare a disegnare i pupazzi?-

Forse la risposta non è stata proprio questa, ma ci è andata molto vicina. L'episodio però mi ha dimostrato una cosa, ovvero come il mezzo più appariscente è la televisione, catalizzi su di se tutta l'attenzione, mentre gli altri medium rimangono fortemente in ombra.
Il fumetto è in ombra quanto l'Alaska nel mese di buio.
La cosa mi infastidisce, in quanto wannabe autore, ma regala al fumetto e a tutti gli altri mezzi "secondari", un grande vantaggio: non se li incula nessuno quindi possono dire quello che gli pare. E la verità ancora più vera è che non è vero che non se li incula nessuno. I fumetti in edicola vendono davvero un botto. Moccia, al confronto di Tex, è un poeta futurista che si autoproduce con i soldi della cresima. Le possibilità di parlare del mondo reale tramite il fumetto quindi sono davvero tante, e Mauro e Roberto l'hanno fatto anche bene. Cercando di analizzare un problema attuale senza tradire il mezzo che utilizzano.
Ho letto delle critiche mosse alla loro storia. La maggior parte suona così: che palle, la solita storia della tv generalista!
La verità è che della televisione non ne parla quasi mai seriamente. Non mi riferisco alle chiacchiere al bar. Parlo di cultura, se volete chiamatela popolare (che poi vuol dire solo che arriva a più persone).
Roberto e Mauro nella storia dell'almanacco inseriscono una critica raffinata. Non è più la televisione ad essere sbagliata, sono gli stessi spettatori ad avere un approccio brutale e infantile al mezzo.
La storia può apparire un po' naif se letta superficialmente, ma non è una critica ad Amici, o alla televisione di Berlusconi, è una critica allo spettatore. Uno spettatore che può scegliere e sceglie male.

Penso di aver detto tutto, molto probabilmente quando vedrò Roberto mercoledì per giocare ad Halo mi dirà che non c'ho capito un cazzo e mi farà saltare via dalle mani il controller, ma intanto io il fumetto ve l'ho consigliato e voi potete leggerci tutti i significati che volete.


MM

Villain Comics [1di5]

Ho scritto tante volte questo post. E' facile parlare del lavoro degli altri, ma parlare del proprio è una cosa decisamente più complicata.

 In un articolo sul suo blog, Mauro Uzzeo diceva che, il momento che preferisce del processo creativo, è l'ideazione quando le immagini si inseguono e si incastrano una dietro l’altra come fosse proprio quello il loro posto. Sono d'accordo con lui e, come nella creazione di una sceneggiatura, fondare un'etichetta come la Villain Comics ha il suo momento più divertente e più alto nell'ideazione. Nello stesso modo però c'è un abisso tra ideare una storia e mettersi a scriverla, i tempi e il ritmo di un soggetto vanno inevitabilmente a scontrarsi con lo spazio e i tempi della sceneggiatura.

La Villain Comics nasce in viaggio, in viaggio di ritorno da Mantova, una delle mie prime fiere di fumetto, sicuramente la prima da aspirante autore. Io e i miei "colleghi" eravamo degli esordienti molto naif, convinti che una volta letti i nostri soggetti e le nostre sceneggiature, gli editori si sarebbero assiepati ai nostri piedi con i contratti stretti nel pugno e levati al cielo, come in una specie di seduta della borsa.
A onor del vero ci bastò poco a capire l'andazzo del mercato. Tutti si sperticavano in complimenti, tutti avevano una gran voglia di pubblicarci, ma tutti, allo stesso modo, non stavano cercando nuovi progetti. La frustrazione maggior però non derivava tanto dai rifiuti, eravamo pronti a quelli, quasi li desideravamo. Il vero dramma era il silenzio. Infatti da quella Mantova di quattro anni fa ad oggi si sono accumulati nei nostri curriculum una lunga serie di silenzi. Le case editrici da fiera non rispondono di no, non ti consigliano di trovarti un posto da statale, lasciare il fumetto per darsi al giardinaggio o rilevare un club di bocce. Nessuno ti accenna a quali siano i problemi che ha la tua sceneggiatura, semplicemente, una volta consegnato il tuo plico confezionato con l'amore raffazzonato che solo un esordiente può dare al proprio lavoro, segue un lungo interminabile silenzio. Perché non dicono di no?
Ho lavorato per un po' in una casa editrice e, quando leggevo un romanzo che proprio faceva schifo, inviavo una sorta di prestampato in cui facevo presente che ci spiaceva, ma l'opera non si attagliava alla nostra linea editoriale. Per la legge del contrappasso mi aspettavo di ricevere le stesse lettere e di riconoscerle con una stretta al cuore. Ma la cura del silenzio è decisamente peggio ed è sintomo di un mercato morto, che non ha tempo di curare la nuova generazione.

Ma mi sto perdendo, parlavo di quel magico momento in cui si passa nella fase di ideazione di un progetto.
In questo, tutto è nato in quella macchina diretta a Roma dopo la sconfitta di Mantova.
Me ne stavo lì con i miei amici, le cartelline con i progetti (che nessuno si era degnato di leggere) sulle gambe e una grande voglia di fare tutto da me. Avevo davvero voglia di mandare affanculo tutti gli editori che mi servivano bibitoni di impassibilità e fare tutto io.  Letterare, impaginare, pubblicare, vendere, distribuire, il mio lavoro. E alla fine l'ho detto ad alta voce, in quella macchina piena di persone che conoscevo da poco, ma già stimavo. Con mio grande stupore erano tutti d'accordo, dovevamo mettere su una piccola casa editrice, letterare, impaginare, pubblicare, vendere e distribuire il nostro lavoro.
Di lì a poco, molti autori pubblicati dagli stessi editori che ci riservavano la cura del silenzio, sarebbero venuti fuori proprio grazie alle autoproduzioni, ai loro blog, alla rete. Eravamo pronti, eravamo carichi e avevamo un sacco di idee...

Ma i tempi e i ritmi di un soggetto non sono gli stessi di quelli di una sceneggiatura e, allo stesso modo, i tempi e ritmi di un'idea, non sono gli stessi della realizzazione della stessa.
Sono passati quattro anni e ormai l'idea sembra essersi concretizzata.

Continua...

MM

venerdì 23 marzo 2012

Arcade Next


Microsoft annuncia il lancio di 4 attesissimi titoli arcade per questa primavera, l'evento prende il nome di Arcade Next.
Io i giochi arcade li compro tutti, poi finisce che me stufo dopo dieci minuti, dieci minuti dopo mi rendo conto di quanti sono 800 Microsoft Points e bestemmio in turco. Ci casco sempre.
Ma stavolta è diverso, questi sono Arcade Next... sono il sogno di ogni pubblicitario.

lunedì 19 marzo 2012

Come prima più di prima è Prometheus


Scommetto che le scene che posto qui sotto non le avete viste... il che però mi fa pensare a una cosa che mi racconta spesso mio padre. Lui è andato a vedere alien convinto fosse il solito filmetto di fantascienza con gli omini verdi. E' entrato in sala totalmente ignaro di quello che l'aspettava. Non è una cosa bella? Non si rovina molta della magia in quello che vediamo con tutte ste anticipazioni? 
Ora voi guardate le scene montate dal girato, ma riflettete: se non aveste visto nulla, se neanche aveste saputo nulla di Prometheus, non vi sareste goduti di più la sorpresa al cinema, non è in parte anche colpa di tutta questa pubblicità ossessiva se le aspettative salgono sempre alle stelle?

 

No ok ora che rivedo il video mi rendo conto che non sono per nulla fomentato...
 -Mamma l'hai finita di cucire la tuta blu?-
 -Te l'ho detto che deve essere pronta per l'uscita del film!-
 -Non è una cosa da bambini e ti assicuro che saremo in molti a indossare la tuta spaziale che ho visto nel trailer!-
 -E se il film e brutto?!- 
 -Eretica!-

domenica 18 marzo 2012

Io, me e Jurassic Park 3D



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Era il 1993, io avevo sei anni e i miei genitori giocavano a fare i grandi, di lì a poco avrei trovato le "regole aggiuntive" al manuale base di d&d scritte da mio padre e quella maschera sarebbe definitivamente caduta. Ma ero ancora piccolo e credevo quei due fossero autorevoli e a vedere Jurassic Park non mi ci portarono. Altrimenti mi spaventavo, per 90 minuti, e invece così facendo mi hanno segnato a vita. 
Ricordo vividamente di aver finto di aver visto il film con tutti i miei compagni di classe. Li avevo sentiti parlare così tanto di Jurassic Park che avevo ricostruito una storia abbastanza credibile, facevo il gesto delle unghie del velociraptor con le dita senza sapere cosa volesse dire e ridevo ogni volta che si rievocava il tizio mangiato sulla tazza del cesso. Non aver visto Jurassic Park al cinema è stato uno dei più grandi rimpianti della mia infanzia, sappiatelo genitori degeneri.
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1997-1999 sarei abbastanza grande da affittarmi Jurassic Park, sì proprio affittarmi, vi ricordate che si faceva? Andavi da un tipo, che spesso e volentieri assomigliava inquietantemente nei modi a Randall di Clerks, gli mollavi la carta che ti aveva dato papà e lui in cambio ti dava accesso alla cinematografia mondiale. Per una sera. Pena cinquemilalire di multa. 
Il problema è che io in quegli anni passo uno strano periodo della mia vita in cui sembro molto più vecchio di quanto in realtà ero. Leggo Dostoevskij e gioco a scacchi, non vado al mare perché mi annoio e sento Mozart, i miei genitori sono in delirio, pensano di avere difronte un vero genio e che presto inizierò a sputare fuori formule matematiche che li renderano ricchi. Non avverrà nulla di ciò, il mio periodo da piccolo genio si conclude con la lettura del Signore degli Anelli, il mio destino è segnato, da grande diventerò un elfo, o un nerd.
In tutto questo però la ferita lasciata di Jurassic Park rimane sotto pelle, me ne dimentico distratto dalle mie pose da Will Hunting. 

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 2001 WinMX sbarca sul web, a casa mia mio padre fa outing e mi rivela di essere un vero nerd, duro e puro e mi insegna a scaricare, che ho 14 anni e sarà pure ora. La lezione dura poco, sono sempre stato un bimbo perspicace quando si parla di frodare la Siae. Lo stesso padre che non mi aveva portato a guardare i dinosauri, mi lascia difronte alla possibilità di scaricare tutto il porno del mondo. 
La barra del cursore lampeggia nel campo di ricerca. 
Sono quasi certo che nella realtà la prima parola che ho cercato sia stata TETTE, ma una parte di me desidera che invece, quel preadolescente brufoloso, sia stato tanto romantico da ricordare quel torto infantile e, messo difronte alle infinite possibilità di internet, abbia digitato Jurassic Park. E se la realtà non è questa ci va molto vicina, perché, e questo lo ricordo vivamente, passai svariate settimane nell'attesa che la barra colorata si riempisse alla supersonica velocità del 56k (o giù di lì) e mi desse la possibilità di vedere il tanto agognato film. Ma non era destino, era invece destino che io scoprissi il significato del termine gang bang e che spesso gli utenti rinominassero i propri file porno con titoli di film famosi.
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2005 sono un giovane diciassettenne e vivo uno dei miei periodi più felici. I brufoli sono spariti, ho fatto crescere i capelli, la mia infanzia da lettore di classici mi permette di avere un'aria da intellettuale mentre preservo come un'identità segreta la mia natura da geek. Le ragazze iniziano ad accorgersi di me. Studiare in un liceo classico e per di più in una classe composta da 27 donne e due uomini aiuta parecchio. 
Eppure quell'anno me lo ricordo soprattutto per una seconda cocente delusione.
Frequentavo una ragazza, per preservarne la privacy, chiamerò con un altro nome come farebbe Zero Calcare. Rossella O'Hara era amica di una delle mie 27 compagne di classe, la prima volta ci eravamo dati appuntamento nella caffetteria di Mel Books, quella di via Nazionale, la mia prima infallibile mossa nel corteggiamento in quegli anni. Il secondo incontro era stato una passeggiata itinerante per il centro di roma, con bacio programmatico sulla collina difronte al Colosseo. Era il terzo appuntamento, quindi stavo per proporre un film noiosissimo a casa mia per cercare di sfilarle i pantaloni, e invece lei mi stupisce con un invito a casa sua. Casa libera, mi dice. E io già la amo un po'.
Comunque per farla breve stiamo in camera da letto di suo fratello, che ha il letto matrimoniale, e Rossella O'Hara mi chiede di scegliere un film. Scruto nella collezione del fratello e ad un tratto mi illumino. 
Jurassic Park.
Di tutte le occasioni propizie che potevano esserci per vederlo decido proprio di metterlo quella sera. 
E la serata va avanti più o meno così: io sto come un deficente a guardare i dinosauri e Rossella O'Hara continua a strusciarmisi addosso fino a quando non rientrano i suoi e ci sorprendono. Ci sorprendono a guardare Jurassic Park.
Ricordo che quella sera tornai a casa con un mal di palle clamoroso, ma quello che più mi bruciava era tutt'altro. Infatti avevo visto il mio film chimera nel modo sbagliato. Ogni immagine di Jurassic Park gridava grande schermo e io invece l'avevo guardato su un televisore minuscolo, mi odiavo. Anche Rossella O'Hara mi sa che mi ha odiato quella sera.
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2013 la grande saga si concluderà. Il mio amico maya continua a dire che sono troppo ottimista, ma io ci credo, andrò a vedere Jurassic Park al cinema e sarà anche in 3D e ne sarà valsa totalmente la pena di aspettare così tanto. I miei amici non capiranno, voi lettori non capirete, ma io sarò un uomo felice e magari inviterò Rossella O'Hara a vederlo e pomiceremo durante l'intervallo e magari succederà che Spielberg sarà in sala quel giorno e verrà a stringermi la mano ringraziandomi di tanto spassionato amore verso un film e poi forse avrà portato con se un t-rex meccanizzato e mi ci farà salire sopra... sono sicuro che non sto per niente caricandomi di aspettative.



MM



COSE A CASO - ovvero il post domenicale...



TRAILER PROMETHEUS

E' in rete il nuovissimo, epico e strafigo trailer di PROMETHEUS. Il 14 Settembre non è mai stato così lontano...

 


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DIABLO 3 USCITA UFFICIALE



15 MAGGIO. E' questa la data ufficiale per il rilascio mondiale di Diablo 3. Un mese in ritardo a quanto pronosticato un paio di post fa. Che dire, ci prude il mouse ma possiamo solo aspettare.


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IL SUPERMAN DI ZACK SNYDER


Si sa poco sul prossimo reboot di Superman che si intitolerà Superman: Man of Steel e sarà diretto da Zack Snyder. Una cosa è certa: a me questa versione del suo costume piace! E piace anche quel cazzone di Zack "slow motion" Snyder. Speriamo bene!




Buona domenica!!!

RT






P.S. Il bello di essere due nerd e di scrivere sullo stesso blog è anche la possibilità di postare lo stesso trailer praticamente in contemporanea. Potrei cancellare o modificare uno dei due post, ma in fondo due volte lo stesso capolavoro di trailer fa solo bene!

Prometheus official trailer


E' arrivato il trailer ufficiale e completo, ho provato nella visione un piacere quasi sessuale, voglio vederlo ora!

 
 

mercoledì 14 marzo 2012

L'invito di Charlize

Charlize mi ha invitato a vedere Prometheus, non che ci fosse bisogno anche della gnocca per farmi andare a vedere il film e aspettare impaziente il 18 marzo l'uscita del nuovo trailer, ma la gnocca non guasta mai.


domenica 11 marzo 2012

DIABLO III -piccole anticipazioni-


Diablo III è stato annunciato ufficialmente nell'ormai lontano 2008. Ovvero otto anni dopo l'uscita del secondo capitolo. Gioco che ha segnato nel profondo molti nerdacchioni della mi generazione che, da allora, non sono più stati gli stessi.
Non mi vergogno a dire che quel gioco ha lasciato un segno nel mio subconscio e che da allora ho sempre ricercato qualcosa che mi desse le stesse sensazioni. Qualcosa che mi evocasse suggestioni simili. Sono sentimenti difficili da spiegare, ricordi lontani che sanno di monitor a tubo catodico e mouse meccanici con pallina.



L'uscita sugli scaffali di Diablo III è perciò un evento che attendo con ansia e timore. Perché è il gioco che potrebbe regalarmi nuovamente quelle sensazioni ma allo stesso tempo il gioco che potrebbe darmi la delusione più grande.

Girano voci che lo vogliono nei negozi il 17 Aprile. Questa volta la voce arriva dai rivenditori. Infatti siti come GamestopUK e Amazon hanno messo quella data per il rilascio del gioco. Niente di ufficiale come al solito, ma a noi piace sognare.

Nel frattempo andiamo a dare un occhiata a cosa, più o meno, ci aspetterà!


CLASSI


Avremo a disposizione 5 classi. Per ognuna di esse potremmo scegliere tra i due sessi. Le cassi saranno le seguenti:

BARBARO



WITCHDOCTOR


WIZARD



MONACO


DEMON HUNTER



VIAGGIA IN COMPAGNIA NELLE TERRE DI SANCTUARY

Non saremo soli nelle nostre avventure per Sanctuary. Ad accompagnarci, se lo vorremo, potremo avere un seguace. Nella storia ne incontreremo ben tre, ma solo uno alla volta potrà affiancarci nella battaglia.
I tre seguaci sono:
KORMAC, il Templare; picchiatore come se ne trovano pochi. LYNDON, il furfante; viandante dalla balestra facile e EIRENA, l'incantatrice, la migliore alleata per un Guerriero!

Sono bellini, vero?

SKILL E PIETRE RUNICHE

Ovviamente più livelleremo il nostro pg più questo guadagnerà nuove skill. La novità però risiede nell'introduzione delle Pietre Runiche che serviranno a potenziare le nostre skill. Ce ne saranno di cinque tipi diversi: crimson, indigo, obsidian, golden e alabaster. 
Una non è migliore dell'altra ma semplicemente sarà diverso l'effetto sulla skill e saremo noi a dover decidere, a seconda del pg o dello stile di gioco, quale sarà meglio applicare. Vi riporto un esempio con tanto di video:

Turbine è la skill più classica (che fa ridere dire classica visto che il gioco ancora non è uscito... però quando sono 4 anni che aspetti lo è diventata) del Barbaro. A seconda di quale Pietra ci monteremo su cambierà l'effetto:

Crimson - Spara rocce accuminate e ghiaia in ogni direzione, infliggendo danno ad area d'effetto.
Indigo - Il Barbaro evoca piccoli turbini che inliggono danni diretti.
Obsidian - Fornisce al barbaro l'immunità dagli effetti immobilizzanti.
Golden - Riduzione dei costi in Furia.
Alabaster - Colpi Critici confondono i nemici, costringendoli ad attaccare gli alleati per un breve periodo.



UN PO' DI CRAFT NON CI STA MAI MALE

Altra novità che verrà introdotta in questo terzo capitolo è il Crafting. Ovvero, per i meno esperti, la possibilità di crearci da soli gli oggetti. Bè, non proprio da soli ma con l'aiuto dei fabbri che incontreremo in giro per le nostre avventure. Infatti ci saranno diversi fabbri ognuno con specializzazioni diverse. Ora, chi ha navigato nelle torbide acque degli MMORPG, sa bene che l'aspetto più noioso del crafting è rimediare le materie prime per creare oggetti. Su Diablo III però dovrebbe essere più semplice. Ovvero basterà riciclare gli oggetti recuperati nelle nostre scorribande nei dungeon per poter forgiare oggetti nuovi.
 Ci sarà comunque un elemento di casualità nell'oggetto. Ovvero avremo delle statistiche sicure e poi un paio casuali.
Nota personale: ho pareri contrastanti su questo elemento. Il crafting è sempre stato l'oppio dei giocatori di mmorpg e uno degli aspetti più viscidi. Spero che su Diablo non facciano come su WoW.


UN PO' DI SANO PVP

Una delle forze maggiori della Blizzar è Battel.net che ha fatto la fortuna di WoW ma che ha visto la sua nascita proprio per Diablo I. Perciò sarà assicurata una sana dose di avventura in cooperativa e di PvP.
Per quest'ultimo aspetto però bisognerà spettare (tanto ci abbiamo fatto il callo). La Blizzard ha infatti annunciato che rilascerà una patch per l'implemento del PvP in seguito al lancio del gioco. Da quello che dicono ci aspetteranno, arene, 1 vs1, Team vs Team che ovviamente daranno ricompense diverse da quelle che possiamo guadagnare con il singol player. 
Sono curioso di vedere come svilupperanno questo aspetto che rischierà di donare un ulteriore fattore di dipendenza da 'sto gioco.

PER IL RESTO?

Per il resto sembra che Blizzard, giustamente, non abbia cambiato molte cose dal capito precedente. E meno male. Rimane la stessa visuale di gioco; i due globi di salute per vita e mana, che sono il segno distintivo di Diablo; le orde di nemici che arriveranno a fiotti. Si potrà interagire maggiormente con l'ambientazione, tipo distruggendo pezzi di muro da far cascare addosso ai nemici.

Quello che mi aspetto io, sinceramente, è Diablo II, modernizzato e con delle piccole migliorie. Che già così, sarebbe capolavoro!
Quello di cui invece ho un poco paura è che si siano fatti influenzare troppo da WoW. Ci sono già state parecchie lamentele sull'aspetto grafico dai toni meno oscuri dei capitoli precedenti e forse un pelo troppo simili a quelli di WoW. Come anche l'aspetto crafting proprio degli mmorpg più duri e puri. Sia chiaro non sono cose che disprezzo (WoW mi piace e ci ho giocato) ma Diablo ha un identità tutta sua che spero verrà rispettata. 

Aspettiamo. Lo abbiamo fatto per dieci anni...

RT







p.s. me so fatto venì la scimmia da solo. mi rimetto a giocare a Diablo II

venerdì 9 marzo 2012

JOHN CARTER [recensione]



[Questo post può contenere SPOILER]

Mi sono seduto in sala con la piena convinzione che 10 minuti dopo l'inizio del film mi sarei teletrasportato su Marte insieme a John Carter e, con lui, avrei vissuto un avventura fantastica. Avremmo saltato sul pianeta rosso per salvare la bella principessa, avremmo combattuto battaglie epiche, ci saremmo innamorati, emozionati, avremmo rischiato di morire e con grande stupore di tutti saremmo sopravvissuti e avremmo vinto le nostre battaglie.
Insomma sono sprofondato in quella poltrona con la speranza di vivere, per due ore, un avventura.
Perché per me il cinema è tutto qui: vivere una storia ed emozionarmi.
E' immedesimazione. Sentirmi l'eroe della storia.
E' essere Luke Skywalker.
E' essere Indiana Jones.
E' essere Marty McFly.

Oggi, con mio sommo rammarico, non sono stato John Carter.
Questo sconosciuto è rimasto tale.
Marte è rimasto un pianeta lontanissimo e desolato.
Nessuna guerra epica.
Nessuna principessa da salvare.

Che tristezza.


In fuori campo c'è l'omino Disney pronto a rovinare il film 

Ed è un vero peccato, perché il film è tecnicamente buono. A partire da Stanton, che in questo film ci ha messo il cuore e si vede. La sua regia è per quasi tutto il film ineccepibile, mai banale e con soluzioni interessanti più che altro nei montaggi alternati e negli stacchi. Tutto il comparto scenografico è ottimo così come tutta la parte CGI. Personalmente la colonna sonora di Giacchino, da molti definita superba, per me non è pervenuta. Nessun liet motiv memorabile. Niente di sensazionale.
La sceneggiatura è forse il punto più debole del film. Frettolosa, banale, scialba e più che altro bucata in più punti. Tranne per la caretterizzazione di alcuni personaggi (protagonista escluso) che risulta più profonda e coinvolgente.

Decisamente la cosa più bella del film


E poi l'elemnto peggiore del film è il marchio Disney che imperversa ovunque riuscendo ad uccidere qualsiasi momento che cerca di essere drammatico ed epico. Inutili quadretti comici a stemperare situazioni drammatiche. Me lo immagino Stanton che gira la scena madre drammatica nel centro del film, con Carter che affronta da solo mille alieni verdi incazzati (nella scena più Frazettiana del film), con un montaggio alternato con i ricordi drammatici del passato del nostro eroe e TACK, arriva il supervisore Disney che gli dice "eh no, qui ci mettiamo un bell'elemento comedy per stemperare, tipo il cane alieno che si butta nella mischia e ci fa ridere". E Stanton che tenta il suicidio per la decima volta dall'inizio delle riprese.

Se questo film non fosse stato prodotto dalla Disney forse ci saremmo ritrovati un capolavoro per le mani. Purtroppo la mano della casa madre di Topolino si sente e riesce a rovinare il film.

Grazie mille Disney, mi hai rovinato un altro film.

Vaffanculo!


RT

giovedì 8 marzo 2012

Star Wars XXX


Ok è un periodo che non si batte chiodo, se la dea celeste delle acrobazie da materasso ci sostiene e ci aiuta questa stagione di magra dovrebbe concludersi a breve, ma nel frattempo il porno mi supporta. Faccio parte di una generazione che ha creato una propria identità sessuale attraverso internet e il porno. Niente cavoli e cicogne per noi, ma Jenna e Cicciolina, Moana e Tommy Lee vs Pamela Anderson. Siamo i pionieri del 56k, di "momenti di intimità" che duravano anche 3-4 minuti a foto, delle preview dei siti porno più veloci della luce, della scoperta dell'uso della ricerca google per immagini a scopi non puramente di ricerca. Abbiamo infine visto nascere you porn e la mania per l'amatoriale, abbiamo visto crollare anche you porn e iniziare a d usare chatroulette in modo improprio. Insomma la nostra vita, puritanesimi a parte, è stata solidamente poggiata su fondamenta XXX.
Mentre e forse anche prima di scoprire la nostra passione per le donnine nude, ai ragazzini come me è capitata un'altra cosa spettacolare, forse anche più grandiosa della scoperta del sesso: abbiamo visto Star Wars.
Ora le due cose nelle nostre teste non hanno mai convissuto, se provassi a creare la più profonda dicotomia esistente sulla terra, il più largo divario intellettuale, i due opposti più paralleli, sarebbe certo tra il mio tempo passato a rivedere Luke salvare la galassia e Moana a fare le flessioni su Rocco.

No, no e no!
Eppure sembra proprio che siamo arrivati anche a questo, e non sto parlando di un filmetto fatto con le scenografie di cartapesta o di una commedia fatta da un nerd come Zach and Miri make a porno, ma di un megafilm con un green screen meglio di quello di spartacus e elementi di CGI davvero clamorosi.

Una Leia sotto tono per tutto il film.
A rigor di logica [Star Wars + Porno] dovrebbe essere un binomio vincente, una specie di Eldorado del nerd. Guardare Star Wars XXX  invece è come entrare in camera dei tuoi mentre lo fanno. Anche peggio forse, perché in un angolo del tuo cervello, si annida l'idea che ci sia una vaga possibilità che i tuoi non siano ricorsi alla fecondazione assistita, ma di Chewbacca non sospetti neanche per un minuto una possibile vita sessuale. Luke si scambia un paio di bacetti con Leia e poi scopri che sono fratelli, quindi è un po' come se fossero stati puniti, Han Solo è evidente che metta in cinta le varie squinzie con una semplice occhiata. ancora peggio quando si tratta di Darth Vader. Un mio amico ieri parlando del video del nuovo Halo ha espresso la sua profonda preoccupazione per l'affermazione riguardo a Master Chief - Faremo vedere l'uomo dietro il casco-. Nello stesso modo ho sempre trovato disturbante l'immagine di Luke che sfila il casco al padre rivelando che dietro la maschera non c'è un uomo. Immaginate quindi lo shock di vedergli il pisello al Sith per eccellenza!

  Ora farò il bacchettone, ma certe cose devono rimanere separate, porno e Star Wars sono una di quelle.



MM

lunedì 5 marzo 2012

John Carter


Dieci minuti dal film John Carter. Ora non so cosa ne verrà fuori, ma ormai avrete capito che sono un'inguaribile romantico e che entro in sala con la continua speranza che il cinema mi sorprenda. Sinceramente non mi capita da quel di Matrix (peccato non ne abbiano fatto neanche un seguito). John Carter però non penso mi sorprenderà, neanche lo desidero, vorrei solamente si limitasse a non farmi troppo male, che riuscisse a imbroccare una cifra stilistica meno fastidiosa del nuovo Conan e che mettesse in piedi una trama per lo meno coerente. Spero in queste due semplici cose, magari così facendo la delusione, se ci sarà, non sarà tanto cocente.





MM

domenica 4 marzo 2012

Game of Thrones seconda stagione


Oggi siamo tristi, ma ci consoliamo un po' perché abbiamo appena finito di vedere questo trailer. Ci saranno pure 50 soldati al massimo negli scontri campali, ma le inquadrature strette possono fare molto e le atmosfere si fanno sempre più fastose, gli attori iniziano a spazzare dalla mia testa l'immagine mentale che mi ero fatto dei personaggi, la canzoncina di sottofondo mette il giusto fomento. Il primo aprile preparate i pop corn.

Lutto vero per Ralph McQuarrie



La rete ci bombarda di annunci mortuari, manco fosse un giornalista della colonna dei necrologi, ma ogni tanto ti arriva anche una notizia di cui ti frega qualcosa, quindi fra Lucio Dalla e la Huston ecco che ti muore uno davvero figo. Ralph McQuarrie ha praticamente inventato la mia fantasia di bambino, ha letteralmente plasmato i miei sogni dandogli le fattezze del mondo di Star Wars, popolandolo di incubi come il casco nero di Fener (che al tempo per me aveva quell'unico nome). E' davvero triste che, ad anni di distanza da quella piccola grande magia che è stato Star Wars, non ci sia stato ancora nulla che sia riuscito ad eguagliarlo dal punto di vista dell'emozione visiva, della penetrazione profonda nel subconscio della società che ora non stenta un attimo a riconoscere anche un solo fotogramma del capolavoro che Ralph McQuarrie aiutò a realizzare.

Sono, anzi immagino di parlare anche per il mio socio, siamo tristi, davvero.





Cavolo!

giovedì 1 marzo 2012

Locandina ufficiale degli Avengers


E dopo l'entusiasmo di ieri per la virile coattanza del Trailer, la scesa per una delle locandine più brutte del secolo...