lunedì 15 aprile 2013

Game of Thrones terza puntata e gli sceneggiatori che stanno facendo il miracolo


Terza puntata della terza stagione di Game of Thrones. Roberto sul suo blog ha detto della serie che non ha nulla di innovativo e sono d'accordissimo con lui. Una telenovelas come ne facevano una volta. Una telenovelas con costumi sfarzosi e prove attoriali da Emmy.

Certo che però D.B. Weis e David Benioff scrivono come dei cazzo di Stephen King (dove Stephen sta sul piedistallo più alto dello scrivere da Dio).

Nella puntata di oggi, a provare l'enorme valore dei due scrittori, ci sono:

Exibit A- La scena della "seduta" (in tutti i sensi) del consiglio. Il gioco a chi è più furbo e importante secondo quale sedia sceglie al tavolo per sedere insieme a Tywin Lannister è semplicemente geniale.

Il vecchio sarà anche lento, ma è cattivo...
2- Il battibecco tra Jaime e Brienne legati insieme a cavallo sul difendere o meno la castita del donnone. Ormai i due sono una coppia rodata che fa scintille ad ogni loro apparizione. Jaime è sempre più Josh Holloway... anzi ormai è Holloway che sta svanendo nei nostri ricordi di amanti penitenti di Lost, in favore del nuovo mascellone.
Sawyer... sto arrivando

3- La discussione fra Bronn, Tyrion e Pod nel momento in cui il ragazzo torna dal bordello... ho riso come un coglione.

Game of Thrones non sarà nuova, ma ha disicuro un primato: è la telenovelas meglio scritta della storia dell'umanità.

Se volete saperne di più sui due autori della serie guardate su wikipedia.
Se volete un mio parere: Benioff ha scritto La 25° ora, da cui è tratto il bellissimo film di Spike Lee che davvero non si è inventato un cazzo, mancava poco che Benioff sul romanzo mettese le indicazioni di regia. E' il suo romanzo d'esordio e il ragazzetto dimostra al mondo del cinema che è pronto. Il cinema invece non è molto pronto per lui quando gli affidano quel carrozzone di Troy. Detto questo, se vi dimenticate le lezioni di epica e la smettete di salire sul piedistallo come un branco di chierichetti aggrappati alla vostra copia dell'Iliade (inciso più lungo di sempre), vi accorgerete, rivedendo Troy, che Benioff fa un lavorone su vecchi/giovani e credenti/non credenti, sacrileghi/devoti. Concludo dicendo che se c'è un'altro regista alla frutta in attesa di un rilancio, dovrebbe andarsi a comprare una copia de La città dei ladri, il secondo romanzo di Benioff; è un altro successo assicurato!


Di D.B. Weiss non so davvero una minchia, ma ha un profilo wiki cortissimo, ha scritto solo un romanzo che ho comprato prima di scrivere questo pezzo... leggetene la sinossi e ditemi se non vi sale un po' di scimmia.


A presto bimbi belli. Chi non vede Game of Thrones è della lazio. E se è della lazio allora non vedendolo diventa della Roma... Faccio schifo con le metafore calcistiche. Chi non vede Game of Thrones non si è meritato la Rowling durante la sua giovinezza. Bastardi ingrati.

MM

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