mercoledì 8 agosto 2012

Expendables 2 la recensione



Ieri, io e alcuni loschi figuri, siamo andati a vedere l'anteprima stampa di Expendables 2.
Eravamo così loschi che, la signorina che si occupava degli accrediti, la prima volta che ci siamo presentati alla saletta della Universal, ci ha respinti. I posti erano finiti e noi eravamo Expendables, sacrificabili.
La teoria di Stefano Simeone, un mio amico disegnatore, è che la suddetta signorina ha avuto paura di metterci nella stessa stanza con i giornalisti di Repubblica o del Corriere. Guardando la foto in cui abbiamo immortalato l'abbigliamento di Cirincione (un altro amico presente alla prima) non riesco davvero a capire di cosa stesse parlando Stefano.

Sobrietà.


Ma voi non volete conoscere le nostre piccole disavventure, scommetto che invece volete sapere quanto maschio, esplosivo e cazzuto è stato il film. Quindi salto direttamente a luci spente e silenzio in sala.
Io Cirincione e Stefano ci stringiamo virilmente le mani come delle scolarette palestrate, sullo schermo appare il logo Universal, manco un paio di battiti di cuore, e sono pronto a vedere la storia del cinema.

Ora, su questo punto, cioè se questo sia o meno un film leggendario, non ho nessun dubbio, ma...
Riesce in pieno dove aveva fallito il primo capitolo. Esplode tutto, ci si mena dall'inizio alla fine, tutti fanno battuttine degne dei vecchi film anni 80, ci sono proprio tutti tranne forse il codino più spocchioso d'america, ma alla fine proprio durante l'estasi maggiore, senti che manca ancora qualcosa.
Voglio darvi subito la brutta notizia perché così ce la leviamo di torno e posso tornare a descrivervi minuziosamente tutto il godimento che regala un film che sta al cinema come Bolt alla corsa, Phelps al nuoto e Gozzilla ai mostri (tanto per uscire da ste metafore olimpiche).
Il difetto fondamentale del film è un'eccesso di autocelebrazione. Non che mi aspettassi la sobrietà, sarei stato terribilmente oltraggiato da un film dai toni pacati. Non avrei neanche sopportato la mancanza delle frecciatine che nel primo avevamo intravisto durante l'incontro della santa trinità, ma se la prima volta era un siparietto di colore, in questo rischia di compromettere la credibilità del film.
Tutti i nuovi Expendables hanno il loro momento in cui escono dal personaggio, personaggio inesistente nel caso di Chuck che vive di luce propria, e fanno gli attori rovinando immancabilmente la sospensione di incredulità.

Ecco tutti gli dei dell'actio. Trova l'intruso. Nessun premio in palio.

Ok ci siamo tolti sto sassolino, ora posso iniziare a parlarvi del monumento al machismo moderno.

[ Da qui in poi una telecronaca minuto per minuto del film e tanto tanto amore]

Si inizia con una lunghissima scena, in cui i vecchi Expandables vanno a recuperare un facoltoso cinese e un misterioso uomo incappucciato. Entrano in un villaggio fortificato spaccando tutto ciò che si frappone fra loro e l'ostaggio, menando tanto da far tremare i pilastri della terra. Una volta svelata l'identità dell'incappucciato, al secolo Governatore Schwarznegger, prosegue la missione con la fuga dei nostri prima attraverso la giungla, poi sul fiume con un inseguimento tra barche e infine sul nuovo Expareoplano.
La sequenza è da annali del cinema, iniziando dai piccoli dettagli come le scritte sul blindato che usano i Mercenari; Knock-Knock sull'ariete, Bad Attitude sulla fiancata e Coming Soon sul retro corazzato, per passare all'unica scena di combattimento di Jet Lee, per finire proprio con il disvelamento di Schwarzy che viene redarguito da Sly a forza di frecciatine. Una roba da estasi, un inizio a mille all'ora, un delirio visivo con gli incroci di imbruttite tra gli indiscussi re dell'azione. E' forse il momento più alto del film insieme al combattimento finale con Van Damme e sicuramente è l'inizio che tutti noi avremmo sognato di vedere dieci anni fa quando questi signori erano ancora dei superuomini... errata corrige, sono ancora dei superuomini e il fisico imponente di Stallone è la prova del patto che ha stipulato con il dio Marte.

La storia continua come ci aspettavamo tutti, ma chi se ne frega della storia dopo tutto, in Ex 2 c'è troppo da guardare per fermarsi a pensare.

Quindi Bruce (che ha l'entrata in scena meno spettacolare) affida una missione facile facile ai nostri mercenari preferiti, da svolgere nella ridente Bulgaria. Naturalmente finisce che il nuovo giovane acquisto della squadra si fa catturare dal cattivissimo Vilain, al secolo  Jean Claude Van Damme. Il cinquantenne belga più stramaledettamente in forma del mondo, interpreta un cattivo da cinque stelle e dimostra che ha fatto bene ad aspettare di avere un ruolo più importante rispetto alla particina che avrebbe avuto nel primo capitolo.
L'esecuzione di Thor Junior (Chris Hemsworth) avviene con un'esecuzione da brividi, una roba che merita di stare nell'olimpo accanto ai suoi progenitori dell'epoca d'oro dell'azione: Scott Adkins (al secolo Best Fighter in the world) poggia il Bowie di Sly sul petto di Hemsworth e Jean Claude, con un calcio volante che, vaglielo a dire che non c'ha più l'età, colpisce il pomo del coltello infilandosi nel cuore del ragazzo.

Il mito è tornato!

C'è tempo per un funerale veloce, che tanto ce ne frega una sega de Thor Junior, era solo una scusa per far incazzare Stallone e i suoi. I nostri sono sulle tracce del cattivissimo Vilain. I nostri utilizzano raffinate tecniche investigative per trovare il nascondiglio del loro arcinemico. Tra le tecniche: tirapugni d'oro e un bar con il simbolo del nemico dipinto sopra, ma sono raffinatezze che non pretendiamo e che anzi avrebbero reso il tutto meno maschio.
Si inizia la caccia, c'è spazio per qualche chiacchiera con la donna del gruppo, ah dimenticavo che c'è una donna nel gruppo, ma tranquilli ve ne dimenticherete anche voi appena usciti dalla sala. Ve ne dimenticherete di questa chiacchierata, anche perché seguita da una scena epica.

Sly e i suoi sono asserragliati in una ricostruzione di New York, costruita per le esercitazioni di invasione durante la guerra fredda. I mercenari sono con le spalle al muro, un gruppo di uomini di Vilain li soverchia numericamente e l'arrivo di un carroarmato nemico sembra decretare la loro fine... quand'ecco che, da un punto imprecisato del campo di battaglia, arriva una sventagliata di mitra seguita da un colpo di mortaio che mette a nanna i soldati e disintegra il carrarmato. Gli Expendables si guardano attorno attoniti il fumo invade la scena. Dalle nebbie della guerra, al suono di un gingle alla Sergio Leone, emerge in tutta la sua regalità Chuck-unuomounaleggenda-Norris. E il mortaio mica ce l'ha, non ha neanche al seguito una squadra, è lui. Solo.
E parla a Stallone e si vede che anche il vecchio Sly lo rispetta, che è un po' il capostipite di una generazione. Chuck dice di essere un lupo solitario (in ricordo dei tempi di Lone Wolf McQuade) e poi lo scambio del secolo.
Stallone: -Girava voce che fossi morto-
Chuck: - Si sbagliavano, ma mi sono un pochino ammorbidito-
Stallone fissa la devastazione che l'arrivo del ranger ha portato sul campo di battaglia.
Stallone: -Non mi sembra. Comunque girava anche un'altra voce. Dicono che sei stato morso da un cobra reale-
Chuck: -E' vero, ma dopo giorni di atroci sofferenze... il cobra è morto!-

E' il momento più spassoso del film, ma forse anche l'inizio di quella deriva autocelebrativa di cui mi lamentavo all'inizio. Ma se a Chuck lo si perdona, in quanto anche nella storia non fa che interpretare la leggenda che è, il gioco rischia di rovinare la favolosa atmosfera creata da Sly e i suoi, che invece non smettono mai di crederci e recitano come dovessero davvero vendicare il tramonto precoce del genere action.



Da lì in poi il ritmo cala in attesa del gran finale, i mercenari salvano un villaggio pieno di inutili donne, che naturalmente nessuno si permette di sfiorare neanche, tanto sono presi da guardarsi tra di loro i bicipiti. Van Damme fa esplodere mezza Bulgaria intrappolando i Mercenari, Schwarzy e Bruce, a cui Stallone alla morte di Thor Junior aveva dato del vigliacco, arrivano in soccorso degli Expandables.
E il gran gala è servito.
Nell'aereoporto di Plovdiv, dopo un lungo inseguimento, ha sede lo scontro fra titani. E' inutile che vi ripeta che la reiterazione delle gag metacinematografiche rovina un pochino l'apoteosi, ma gli Expendables ci regalano anche scene di puro godimento.
In primis le ombre di Stallone, Schwarznegger e Willis dietro tre differenti finestre opache, infrante poi dai colpi dei loro mitra, e loro che avanzano, e noi in sala che iniziamo a tifare come allo stadio.
Poi c'è Chuck che lancia un uomo dalla finestra del terzo piano e, non contento lo crivella di colpi in aria.
C'è lo scontro tra Adkins e Statham, che finisce quasi troppo presto, ma che ci regala calci da competizione.

E poi....

Poi ci sono Van Damme e Stallone e c'è la scena di lotta del secolo. Non vedevo roba del genere da Commando, Vin Diesel e The Rock in Fast Five si avvicinano solo di poco alla violenza dell'azione, ma non riescono a raggiungere simili picchi di epicità.
In quella manciata di secondi c'è il biglietto di Expendables 2 per la leggenda.

Per quanto chi fino ad ora ha letto la mia recensione non sarà certo spaventato dagli spoiler (ve li ho fatti proprio tutti) non voglio privarvi del gusto che si prova nel vedere lo scontro finale, la resa dei conti che ha il sapore di una grande rinascita. Rinascita di attori che venivano dati per spacciati, ma che noi, i veri fan, sapevamo essere ancora grandi. Rinascita di un genere che non sarebbe mai dovuto morire con gli anni novanta. Rinascita di un uomo Stallone, che ha dato tanto al cinema e che ancora può dare.

Signori, ci sono ancora margini di miglioramento in Expandables 2, ma oltre quei margini c'è davvero poco.

L'omaggio di Carlo Alberto Fiaschi a Ex2. Nei Panni di Barney Ross il personaggio di Nerd Uniti! Fat Nerd

Ci vediamo in sala il 17 agosto.
E il 18 agosto.
E il 19.
E il giorno dopo.
E quello dopo ancora.

MM

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