martedì 25 ottobre 2011

Cattivi: Vampiri

  



"Il sangue è vita!"

-Dracula- Bram Stoker

Per il secondo appuntamento con i "cattivi" abbiamo deciso di rimanere nel fantastico mondo dei non-morti.
Questa volta però non siamo attanagliati da nessun dubbio amletico, al contrario poniamo con mano sicura i vampiri nell'olimpo dei cattivi più cattivi.
Rimaniamo perciò sempre nel genere horror che vede, nelle sue creazioni migliori e più mature, la componente moralistica come uno degli elementi principe.
Gli zombi perciò sono il riflesso di una società vuota, apatica, depressa, inutile e cannibale. Il riflesso di un umanità pronta a divorarsi le cervella senza porsi troppe domande.
Ma se lo zombi è una creatura priva di intelletto la stessa cosa non si può dire del vampiro che, invece, è dotato di intelligenza raffinata e, nella sua raffigurazione più romantica, anche di cultura.

Evoluzionismo vampirico  
L'horror partorisce i suoi mostri a seconda dell'epoca. E ogni volta punta il suo dito perbenista e moralista verso qualcosa e i suoi figli deformi e mostruosi ci si avventano sopra.
Vi ricordate il bel discorsetto di Scream? Quello in cui vengono elencate le regole fondamentali di un horror?
No? vabbè siete pessimi... ve lo posto:


I vampiri non fanno eccezione. Con l'unica differenza che il "mostro" non cambia. E' sempre il vampiro. Nel romanzo "Dracula" di Bram Stoker il tema sesso è completamente diverso da come viene affrontato (e dai significati che assume) nel film di Coppola. Sono due prodotti che parlano dello stesso vampiro, ma in epoche completamente diverse. E se il Dracula di Stoker rappresenta l'aristocrazia e la critica ad essa non può certo essere la stessa cosa per Angel della serie Buffy.
Per non parlare di opere più moderne come la serie tv True Blood, dove il sesso la fa da padrone.
Allora il vampiro, possiamo dirlo, serve da catalizzatore per quegli elementi moralisti che l'opera, figlia del suo tempo (quale esso sia), vuole denunciare


Tutto questo è vero in parte. Infatti ha senso più in un ottica moderna che classica. L'horror classico ha una componente romance e drammatica che forse il cinema dell'orrore dagli anni '80 in poi ha un poco perso. Dracula (il vampiro per eccellenza) come i suoi compagni di mostruosità classica (il mostro di Frankenstein, l'uomo lupo, Quasimodo...) vivono il dramma dell'essere in bilico tra umano e mostro, tra bene e male, tra vecchio e moderno combattuti tra seguire la loro natura diabolica e combatterla. Ma se il mostro di Frankestein e l'uomo lupo sonno vittime del male, Dracula è invece un male atavico. Il vampiro rappresenta il male che sempre è stato e sempre sarà componente dell'uomo! 

Negli anni i vampiri si sono evoluti. Al cinema, nei romanzi e in tv hanno progressivamente abbandonato quegli elementi classici integrandosi in una società moderna. Si sono spogliati di mantelli e merletti e hanno vestito trench di pelle e anfibi.  

E' doveroso però sottolineare che vampiri e zombi, seppur rientrando nel'enorme calderone dell'horror, fanno genere a se. E non è sottolineatura da poco poiché implica la possibilità di svincolarsi, a volte, da quei paletti del genere padre, l'horror appunto, rientrando però di contro in un recinto del sotto-genere. Ma questa è caratteristica fondamentale e imprescindibile del genere!


Gotici, punk, metallari, cyber... ma sempre con i canini appuntiti

Se allora sono figli del loro tempo non importa quanto siano anziani, quanti secoli abbiano, i vampiri saranno sempre al passo con i tempi.
Certo, con quell'aurea romanica e dannata che è quasi impossibile lavargli via, ma comunque integrati nelle mode dell'epoca.

Il "Nosferatu" di Murnau (1922)
Il mio film preferito dell' espressionismo tedesco, corrente artistica che ha influenzato (e influenza inconsapevolmente ancora oggi) generazioni di artisti.
Un opera indigesta ai non cinefili.
Il tutto è stato citato in "L'ombra del vampiro", film di Elias Merhige del 2000.

                                               
"Dracula" (1931) in una delle su interpretazione storiche di Bela Lugosi. Film di Tod Browing. Il Dracula che ha segnato più di tutti la sua iconografia classica!


E di nuovo il conte, stavolta interpretato da Gary Oldman in "Dracula di Bram Stoker" di Coppola. Un film che ha riscosso un discreto successo alla sua uscita ma che è divenuto cult nel tempo. Un Dracula che soffre il passare del tempo, la sua vecchiaia. Dunque di nuovo, un vampiro che soffre il conflitto con la sua parte umana, con la sua parte viva.




Questi sopra sono solo alcuni dei vampiri classici ai quali potremmo aggiungere le interpretazioni di Klaus Kinski, Christhofer Lee o le storie a fumetti "Vampire Tales" che hanno visto alle matite, tra gli altri, anche John Romita sr.
Non bisogna dimenticare inoltre il romanzo da dove tutto è iniziato che non è "Dracula", bensì "Il Vampiro" di John Polidori (1819).



Quand'è allora che i vampiri decidono che i mantelli, i pizzi, i gilet ed essere bruti e mostruosi non era più di moda? Negli anni '90. Più precisamente nel 1998 con la serie tv "Buffy, l'ammazzavampiri" creata da quel genio di Joss Whedon e interpretata da Sarah Michelle Galler.

Su questa opera televisiva ne ho veramente sentite dire di tutti i colori. La verità è che Buffy è stupenda e che gli effetti speciali brutti e una prima stagione scadente non bastano per svalutarla minimamente. Tralasciando tutto ciò che la rende magnifica, per quanto riguarda il nostro argomento Buffy segna una svolta nella visione dei vampiri. Le creature della notte si sono emancipate, si vestono alla moda (sempre mantenendo i toni dark), girano per locali, sono giovani e belli. Molte tematiche del genere rimangono, come il tabù del sesso (la storia d'amore con Angel ne è un chiaro esempio) o il conflitto del mostro, combattuto tra bene e male. Il percorso che compie Spike è esemplare: il suo amore per Buffy lo porta a sconfiggere il suo lato malvagio, a trovare un anima e, al fine, sacrificarsi per il bene. 

Il resto è facile. Nel 2000 arriva quel filmone di "Blade", che curerà ulteriormente l'aspetto di modernizzazione dei vampiri. Non sono più bestie solitarie, ma si raggruppano in clan. Non vivono più in polverosi castelli ma in palazzi di vetro. Non si trascinano nella notte nascosti dalla nebbia ma si sballano in discoteca.
Il vampiro entra nel nuovo millennio a passi di techno e vestito di latex!
Il film è fico. Non mi viene in mente altro termine e vale la pena vederlo anche solo per la scena in discoteca e per il primo bullet time, padre di quelli poi usati in Matrix!

Il 2003 è l'anno di "Underworl" che vale la pena vedere solo per la bellissima Kate Backinsale. Il film narra la guerra tra vampiri e licantropi. Un ulteriore passo avanti: i vampiri hanno una società nella società e vivono conflitti secolari con altre creature della notte. Il mantello di seta con l'interno rosso è ormai un ricordo lontano! Il film ha avuto due seguiti, uno più brutto dell'altro.
Così umani eppure così cattivi?
Ma alla fine 'sti vampiri so davvero così cattivi? Sempre in combutta con tra bene e male, sempre affranti da un amore impossibile, in bilico tra vita e morte, creature mitologiche e secolari.
Si, sono cattivi.
Ma tutti i cattivi migliori hanno un lato umano/buono. Un barlume di speranza che ci fa sperare per loro. Darth Vader non vuole in fondo solo l'amore del figlio? Conquistare la galassia insieme? (bravo Luke, sei un pirla...).

E' questo che rende così affascinanti i vampiri, la possibilità di scegliere. Il fatto che la dannazione ha una possibilità di redenzione. I vampiri hanno sconfitto la morte e ne pagano le conseguenze. Sono dannati per sempre eppure innanzi a loro si può palesare un bivio, un sentieri che li liberi dal male. 



Perché la vita in fondo cos'è? Solo l'attesa di qualcosa d'altro, no? E la morte l'unica cosa che possiamo essere sicuri che viene

Dracula -Bram Stoker-



RT


Birra e Darth Vader consiglia
Le opere citate fin qui sono tutte consigliate. Il fatto che non compaia "Twilight" la dice lunga. 
Ci sentiamo i consigliare anche:

  

5 commenti:

  1. Polidori! <3 Lost Boys!! <3
    Commozione (cerebrale)! :D

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  2. Lost Boys supremo!
    Comunque sui vampiri c'è da scriverci 50 di articoli.

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  3. Eh immagino! Ma quelle due citazioni in particolare mi stanno molto a cuore. Polidori in particolare non se lo caga mai nessuno pora stella... ma a Villa Diodati con Byron e gli Shelley c'era pure lui! Mica pizza e fichi! ù_ù

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  4. Ho letto l'opera di Polidori qualche giorno fa. In definitiva, è il padre del vampiro romantico. Credo gli siamo tutti debitori.

    Qual è stato il primo articolo di questa rubrica? Me gusta! :P

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  5. Perché il prossimo non lo fate sui lupi mannari? :D

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