lunedì 24 ottobre 2011

SUPER [rece]


Frank, uomo triste e comune, viene abbandonato dalla moglie che gli preferisce uno spacciatore. La cura al suo abbandono è dedicarsi alla giustizia privata indossando una maschera da super eroe.

A me riassumere le trame fa schifo. Primo perché è un compito che a scuola ho sempre odiato, secondo perché se volete la trama la trovate su MyMovies!
Ma veniamo al film! Se questo volesse essere veramente un film sui (super)eroi sarebbe da bocciare. Frank viene spinto da un pretesto poco nobile (l'abbandono della moglie) e la via che percorre è quella di una vendetta fine a se stessa che ha il sapore di valvola di sfogo per una vita che non gli ha dato nulla. Frank uccide. Frank è guidato dalla voce di Dio. Batman ha una grande regola: Non uccidere. Se infrangesse quella regola varcherebbe la linea e non sarebbe così diverso dai suoi nemici.
MA, ed è un bel "ma", questo film indossa, al pari del suo protagonista, la maschera del super-movie, celando in realtà un film moralista e giustizialista.
"Super" è molto più vicino a "Taxi Driver" di quanto potrebbe esserlo a "Kick-ass".




Non si supera in fila, non si molesta, non si ruba, non si spaccia. Qualsiasi cosa verrà punita con una sana dose di mazzate e il rischio di uccidere il cattivo di turno non è un problema. E' il percorso folle di un uomo alla ricerca dell'amore e della felicità ma è anche il riflesso di una società che ha sempre più bisogno di giustizia a tutti i livelli. Un uomo guidato da Dio e da una moralità cristiana che gli impedisci di fare sesso fuori dal matrimonio ma che non lo ferma dal massacrare e uccidere qualsiasi farabutto si palesi sulla sua strada.
I contrasti sono una caratteristica di questo film, che avanza con passo leggero e comico ma che non si risparmia violenza e splatter. Un connubio difficile che il regista, Gunn, gestisce con incredibile maestria.

E' il suo aspetto giustizialista che lo avvicina molto più il cinema poliziesco degli anni '70, costellato di giustizieri, che al cinema super-eroistico di adesso. Ed è forse questa l'unica critica che mi sento di fare a "Super". Frank affronta i drammi di un'esistenza normale e decide di liberarsi delle difficoltà della vita indossando una maschera e picchiando i cattivi scordandosi inizialmente anche il motivo che lo ha spinto: l'abbandono della moglie. La vita di Frank è la vita di tutti (nel suo aspetto più tragico) ma noi l'affrontiamo senza nasconderci dietro una maschera e senza il bisogno di sentirci super.
Ma è vero anche che quella maschera è una metafora, un simbolo di bisogno di giustizia, la porta verso la rinascita di Frank.

Il tutto è girato con un tocco che sa molto di sundance con quest'aria un poco naif ma che in realtà nasconde un mestiere e una cura davvero superbi. Attori ottimi e colonna sonora piacevole che dona al film quel tocco leggero che contrasta con la crudeltà di molte immagini, splatter a volte, drammatiche altre. Gunn  non ci risparmia nulla e ci mostra tutto con un voyeurismo mai eccessivo.
Il film è molto bello anche se rimangono alcuni dubbi sugli aspetti morali. Ma la risposta è diversa per ogni spettatore ed è anche questo che rende affascinante un opera, quale essa sia.

RT

Voto: 7

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