giovedì 20 ottobre 2011

Dc New 52 (prima parte)


Sono ormai usciti tutti i numeri uno e qualche numero due del nuovo refresh della Dc, in una serie di minirecensioni cercherò di tirare le somme dell'evento. La scelta di questo nuovo reboot è stata molto avversata per evidenti motivi dai fan più accaniti, ma in qualche modo bisognerà pur dare nuova linfa alla vendita di fumetti e la Dc ci prova, non ci riesce al 100%, ma qualcosa riesce a farla bene.
Iniziamo questa veloce disamina delle nuove uscite dividendo brutalmente tra successi e Flop.


Successo
All Star Western è stata forse l'unica vera sorpresa di questa prima infornata di numeri uno. La storia si svolge nel 1880 in una Gotham appena nata e all'inizio della sua industrializzazione. I protagonisti delle vicende, che ruotano attorno alla cattura di un criminale moooolto simile a Jack the ripper, sono un'inedita coppia, Amadeus Arkham, fondatore della famosa prigione-manicomio, e Jonah Hex, pistolero, ex soldato sudista e dotato di poteri paranormali oltre che di un caratteraccio della peggior specie. La storia viene narrata attraverso i diari di Arkham che descrive le azioni del suo strano compagno con l'occhio analitico dello psicologo. La matrice dei due sono sicuramente Holmes e Watson, il caso è certamente una copia spudorata di Jack lo squartatore, ma nel complesso la storia fila e il cliffangher finale lascia la voglia di leggere i prossimi numeri. Infine i disegni di Morirat sono perfetti per l'ambientazione scelta per la serie e vengono aiutati certamente dalle colorazioni spente di Gabriel Bautista.


Flop
Lo dico chiaro, quello della Justice League, a dispetto dei dati di vendita esorbitanti (comparati alla povertà del mercato), è stato un vero Flop dal punto di vista della validità del prodotto. I disegni di Jim Lee sono belli, ma non si discostano di una virgola dal suo stile anni 90, insomma niente sorprese. Capisco che per il rilancio della Justice League, che ormai non vendeva più nulla, si è voluto giocare sul sicuro, ma il vero problema è nella sceneggiatura. Vi assicuro che lo dico davvero con il cuore in mano, perchè sono un grandissimo fan del lavoro di Geoff Johns su Lanterna Verde e Flash. Ma il problema che affligge Il primo numero della Justice League non è solo di Johns; la scrittura dei fumetti della DC, ma anche della rivale Marvel, si è così diluita a tal punto, che il tempo di lettura dei numeri è diventato seriamente ridicolo. Ormai le storie si proiettano su archi narrativi di un minimo di 5 uscite, lasciando ogni mese il lettore con poco più di 5 minuti di intrattenimento. Forse sono vecchio io e non capisco le novità, ma vi assicuro che c'avete messo più voi a leggere la mia recensione che io a leggere Justice League.



Successo
Ero entusiasta all'idea di leggere, ma soprattutto di vedere, il nuovo primo numero di Batman, e devo dire che da questo punto di vista nulla da dire!
Greg Capullo (che adoravo in Haunt all'Image) approda alla DC confezionando un'albo dalla resa grafica eccezionale, una continua invenzione nella costruzione della tavola, accompagnata da un tratto pieno di quelle inutili liniette che tanto ci ricordano Mc Farlane quando ancora non era impazzito. Dal punto di vista della Sceneggiatura, Batman si conferma un prodotto di gran qualità. Tinte forti e scrittura matura per Scott Snyder che porta a casa il numero creando alte aspettative per il prossimo. Non si può certo negare che anche questa testata soffra di quella dilatazione nei tempi narrativi di cui parlavo anche prima, ma l'eccezionale impatto visivo e una scrittura all'altezza, fanno sì che si passi sopra alla minima quantità di storia (quella fatta di eventi) narrata in questo primo numero.





Fiducia per Grant Morrison
Ma che cazzo! Scusate, la franchezza, ma leggete anche voi il numero 1 di Action comics e sarete d'accordo con me. Il nuovo superman di Grant morrison è un ragazzetto un po' stronzo che porta i Jeans e una terrificante mantellina rossa, probabilmente rubata a cappuccetto, non vola, ma salta e... basta così, non sono per niente contrario a rinnovare i personaggi, ma il risultato sul primo numero si discosta parecchio dalle aspettative create da questa immagine. Grant Morrison gode di un alto credito a casa Monteleone, quindi gli verrà concessa l'intera run per farmi ricredere... scommetto che la pressione di questa mia affermazione non lo farà dormire la notte!







Fine della prima puntata, nel prossimo articolo vorrei parlarvi dei veri e propri outsider, iniziando magari dal fumetto fantasy con Etrigan come protagonista (l'originale era stato creato da zio Kirby) e da quello sui Vampiri (una vera paraculata).

MM

3 commenti:

  1. Sto superman un po' hipster un po' gay...

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  2. Sulla pessima (almeno per me) ripartizione dei contenuti sono più che d'accordo...tanto che già la frammentazione Marvel di qualche anno fa mi ha fatto disamorare tantissimo, questo ne è l'estremo, si spera, sviluppo.
    All Star Western mi sembra offrire un sacco di interessantissimi spunti, discostandosi anche un po' da ciò che mi aspetto dalla DC. La storia un po' ripresa da qui e lì spero/credo sia solo uno stratagemma per stabilizzarsi all'inizio...ciò non toglie che potranno gestirla benissimo secondo me.
    Su Superman sono sempre un po' combattuto...ho sempre avuto l'idea che sia difficile mettere mano ad un personaggio così solido e delineato, uomo d'acciaio anche nella resistenza alle modifiche, però ho l'impressione che è un po' di tempo che Superman per come lo conosciamo abbia saturato un po' l'audience...
    Ho letto altrove cose belle sul nuovo Aquaman, per caso l'hai letto?

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  3. @RooB
    D'accordissimo con te su All Star Western e sono certo che la storia ricalcata da Jack the Ripper e il rapporto tra i due da Holmes, penso abbiano un senso, anzi non sarebbe stupido che proprio Jack lo squartatore abbia le sue origini in questa Gotham del 1880 (inizierà le sue gesta nell'88 a Londra). Comunque vada è sicuramente la sorpresa di questo reboot. Per quanto riguarda Acquaman ti consiglio di leggere la seconda parte di questo articolo, l'ho letto e non mi è dispiaciuto.

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