lunedì 14 maggio 2012
Reboot Dc
Vi riciclo le mie impressioni sul reboot DC, continuo a comprare le uscite su ipad da quando è iniziato e nel complesso posso spoilerarvi che i titoli da seguire sono: Aquaman, Batman, Flash e Swamp Thing.
Ecco gli articoli:
Primo
Secondo (con speciale Snyder)
Terzo
MM
mercoledì 9 maggio 2012
lunedì 7 maggio 2012
The Loved Ones
Visto che capita che stanno facendo il remake di un film che mi è piaciuto tanto, e che al tempo ancora non ero entrato nel gorgo del blogger colgo al volo l'occasione di dirvi due parole su The Loved Ones. Ma non l'inutilissima versione americana, ma l'originale Australiano che mi ha fatto venire gli incubi per un mese.
Piccola premessa d'obbligo: sono un po' una feminuccia, e non nel senso che mi piacciono il pelo sul petto e gli addominali, come insinua il mio socio, ma che gli horror mi mettono paura.
The Loved Ones mi ha fatto cagare sotto dalla fifa. Roba che l'ho visto per metà con gli occhi chiusi.
Vi farò indovinare la trama del film. Una ragazza bruttina e timida ha una megacotta per il figo della scuola, che però sta con un'altra. Si avvicina il ballo di fine anno e:
1) La bruttina della scuola si lega la camicia in vita, leva gli occhiali, alliscia i capelli e si trasforma in una strafiga
2) Il figo della scuola ha il cancro, la bellaestronza ragazza figa, lo lascia. La bruttina è l'unica che gli sta accanto ... poi si sposano
3) La bruttina e sfigata in realtà è una pazza maniaca che rapisce il figo della scuola e lo sevizia insieme al padre nelle maniere più brutali possibili e immaginabili.
Se avete risposto uno o due pensate seriamente che io abbia forti disturbi mentali... perché dovrei avere paura di una commedia romantica?
Se invece avete risposto la tre, siete voi a essere fortemente disturbati, proprio come Sean Byrne, regista e sceneggiatore al suo primo lungometraggio.
L'idea dietro a The Loved Ones è fulminante e geniale, la semplicità con cui ribalta un cliché abusato dalla cinematografia USA...
Aspettate sono stato fulminato anch'io. Cazzo, quando scrivo gli articoli dovrei documentarmi un attimino di più. Non c'è nessun remake, è solo la versione americana che sta uscendo. Ok, ora non so proprio come continuare.
Colpo di genio!
Questa recensione improvvisamente è passata dall'essere una recensione contro i remake USA, a una recensione contro la distribuzione italiana, che in america ci è arrivato The Loved Ones e in Italia no... qualcuno mi sa spiegare il perché?!
Tutta colpa della Rai e di Berlusconi Monti.
Ah, che bello, ho salvato baracca e burattini sparando sui soliti sospetti.
Fonti prese a cazzo, nessun approfondimento, sconclusionatezza varia... sembro quasi un vero giornalista!
MM
sabato 5 maggio 2012
Expendables 2 debut trailer
Sono tutti. Esplode tutto. Si menano come a fabbri. Io sto già facendo la fila davanti al cinema, poi se voi siete dei miscredenti mica è colpa mia.
Jean Claude che fa il calcio sagittale volante, mi ha provocato sensazioni simili a un orgasmo.
Schwarzy che grida "I'm back!" non ha prezzo.
giovedì 3 maggio 2012
Napoli Comicon 2012 [cronaca Villain]
Quest'edizione del Comicon è stata la più bella di tutte. Il fatto che si sia presentata l'etichetta più fica della terra c'entra parecchio. Il fatto che ci chiamiamo Villain, mi costringe ad essere un peletto polemico.
Il comicon da visitatore
E' la prima fiera che faccio da espositore e, sinceramente, per tutto il primo giorno ho vissuto un rapporto simbiotico con le pareti in cartongesso dello stand. La semplice idea che ci fossero persone che cacciavano il grano e acquistavano i miei fumetti, era elettrizzante. Nei giorni successivi però mi sono concesso di vagare più liberamente tra i padiglioni e ho potuto apprezzare la bellezza dell'area espositiva, totalmente rinnovata rispetto alle precedenti edizioni. Il nuovo Napoli comicon per i visitatori è un vero paradiso: un'ampia zona all'aperto, ha permesso di godersi le giornate di sole e ha attratto un vastissimo pubblico. Le grandi dimensioni dei padiglioni, anche nelle "ore di punta" hanno permesso un traffico scorrevole e gli ingorghi agli stand sono stati rari e controllati. L'area pro, dedicata agli artisti, era un'oasi felice dove una bella signorina continua a offrirti birra e caffè senza soluzione di continuità (i risultati delle birre saranno apprezzabili nell'intervista che ci hanno fatto i 5 Blogger).
Il comicon da lettore
Ora è d'obbligo fare una precisazione: le fiere di fumetti, pare proprio, che non siano fatte per i lettori di fumetti, o almeno lo sono sempre meno. Il processo che ha portato alla contaminazione con le fiere dei videogiochi e alle sfilate di cosplayer è lungo e se ne è parlato molto, per molto tempo, e trovo ci sia poco da dire. Nello stesso modo, penso ci sia molto da dire riguardo a quello che fa il fumetto italiano per combattere la diaspora dei lettori. L'ultimo giorno di fiera, alcuni editori hanno smontato i loro stand in anticipo, lamentandosi di non aver venduto nulla. C'è anche da dire che gli stessi editori non avevano portato in fiera praticamente nessuna novità. Il nostro, fatta eccezione per la Bonelli, è un mercato un pochino sterile. La mia opinione di lettore è che le grandi case editrici italiane siano un grande bluff. Ad eccezione forse di rat-man (che però fa storia a sè) la Panini non è riuscita a creare nessun prodotto italiano. Riguardo alla mancanza di un mercato interno, ho parlato molto con la gente che ho incontrato in fiera e con i membri della Villain e mi sono fatto un'idea. Badate bene è la mia idea, non quella dell'intero staff Villain. Se la Panini che è una grandissima realtà editoriale e fa da service editoriale e poco più, se la Lion (per ora) non ci pensa nemmeno ad investire su prodotti made in Italy, se la Bd si presenta con uno stand coperto per il 99% di manga e neanche una nuova uscita, se la Bao neanche si affaccia, allora chi crea i lettori di domani?
Molto spesso si da l'impressione che la crisi del fumetto sia tutta colpa dell'invasione dei prodotti esteri esteri, la realtà è che stiamo smettendo di leggere anche quelli di fumetti e, se Giappone e Usa starnutiscono, qui in italia siamo già in coma da un po'. La cultura di un paese fa sì che sia resistente alla penetrazione delle altre e, nello stesso momento, che sia in grado di coglierne gli stimoli. Quando negli anni 70-90 l'italia aveva una grande produzione culturale; sul giornalino si formavano intere generazioni, su topolino le storie erano per lo più di autori italiani, usciva PK ed era un successo. I bambini venivano educati alla lettura e poi portati per mano verso la produzione indipendente che tanto piace ai giovani, e le riviste aprivano e chiudevano, ma lasciavano il segno. Quando finalmente eri un lettore maturo, potevi anche smettere di girovagare alla ricerca di storie, perché c'era mamma Bonelli che ti teneva con se finché morte non vi separi. Naturalmente il successo del fumetto, era solo una parte del successo della cultura italiana, che allevava geni in tutte le sue aree, da Sergio Leone, a Calvino, a Pazienza a Tiziano Sclavi.
Cosa rimane di tutto questo?
Poco e nulla, il lettore è stato mollato dalla Disney italia, le realtà indipendenti hanno sempre più paura di chiudere e quindi neanche aprono, il vuoto lasciato dall'impoverimento della nostra tradizione culturale pare quasi incolmabile. Andando avanti di questo passo, da mamma Bonelli, inizieranno ad arrivare sempre meno pargoli assetati di belle storie e riusciremo a rovinare anche l'ultimo barlume di speranza nel mercato editoriale. Come si risolve la crisi non sta a me deciderlo, ma un'idea vorrei buttarla lì: gli editori devono iniziare a investire di più nelle idee e nel mercato interno e a smetterla di decidere tutto come fossero delle spose il giorno delle nozze. Sono imprenditori, o meglio dovrebbero esserlo, ma nella stragrande maggioranza dei casi, di fumetti non ne capiscono un cazzo... ed è giusto che sia così, i casi come la Bonelli sono eccezioni, smettetela di voler sembrare dei mecenati e iniziate a mettere in mano a gente del settore le decisioni creative. Ah, e più fumetti. Non esiste nessuna dottrina economica che combatta la crisi con meno investimenti.
Il comicon da "editore"

A noi piace fare i fumetti.
Non stiamo tentando di fare i soldi, non proviamo nemmeno a entrare per vie traverse nel cinema o nell'alta moda (anche se siamo tutti belli belli in modo assurdo). Siamo solo gente che non riesce a stare semplicemente a guardare. Fare i lettori ci è bastato fino all'adolescenza, poi abbiamo iniziato a svilluppare l'irrefrenabile impulso di scrivere e, visto che siamo nati in un'epoca ricca di stimoli in questo settore, ci siamo avvicinati al mondo del fumetto. Le prime volte che abbiamo tentato di entrare a farvi parte, siamo stati trattati male, non abbiamo fatto altro che provarci più forte. Quando poi ci hanno proprio ignorati abbiamo deciso di mettere in piedi la Villain e iniziare a fare un sacco di casino. Questo progetto, questa autoproduzione di folli e coraggiosi, vorrei tanto che fosse solo una scintilla. Vorrei che molti altri facessero la stessa cosa, che si mettesse il mercato a soqquadro, che si costringano i soldi ad arrivare nei progetti giusti. E, per chi ha paura di un mercato fatto di prodotti scadenti e amatoriali, li invito ad assistere alle nostre riunioni... perché si fa presto a dire autoproduciamoci, ma poi vi assicuro che serve una profonda determinazione per arrivare fino in fondo e il prodotto finale è un concentrato di amore e dedizione, sicuramente costellato di ingenuità, ma autentico sotto ogni punto di vista.
(P.S. un consiglio non richiesto agli organizzatori. Considerando che la fiera del fumetto dovrebbe avere come suo cuore il padiglione editori, e voi vi ritrovate con un'area espositiva vastissima, ma un pochino dispersiva: mettetelo al centro della fiera. Costringete i visitatori a passarci attraverso.)
Conclusioni
Ora, se pensate che io sia una specie di figlio dei fiori, convinto di poter cambiare il mondo, sappiate che l'uscita di questo pezzo è stata volutamente ritardata. L'entusiasmo che mette addosso fare cose che si amano è incontenibile e, chiamatemi come volete, io sono convinto sia anche contagioso.
Ci vediamo a Lucca, con tante novità della Villain, aggiustando il tiro, cercando di portarvi il miglior prodotto possibile. Nel frattempo, per non lasciarvi orfani del nostro amore, vi faremo assistere alle varie fasi di preparazione degli albi e vi terremo aggiornati sulle litigate furibonde che scandiranno ogni più piccola decisione della Villain.
MM
venerdì 27 aprile 2012
The Avengers -a modo nostro una recensione-
Mi ero ripromesso di scrivere una recensione di quelle che hanno almeno cinque capoversi e tante immagini. Che sembra chissà quanto hai scritto e perciò devi aver detto un sacco di robe fiche.
Poi mi sono reso conto che tanto avrei detto grossomodo le stesse cose che si sono lette online dal giorno della sua uscita nelle sale ameriganze. Ovvero che è forse il miglior film marvel girato fino adesso (vero), che è uno dei migliori film sui super eroi mai girati (il migliore non lo so, ma sul podio ci sale sicuro), che ha dei buchi di trama non indifferenti (no scolapasta, direi), ma che Whedon ha saputo gestire tutto così egregiamente (vero) e ha infarcito la sceneggiatura di dialoghi tanto brillanti (ancora vero) che chissenfrega della trama, che la cgi non è delle migliori (cazzata, regge benissimo. Questo non l'avrei detto). E bla bla bla...
Perciò voglio solo condividere con voi un fatto curioso. Ovvero che almeno due volte gli spettatori che gremivano la sala hanno applaudito durante la visione del film. Tralasciando il fatto che è un usanza che non capisco e non seguo (cazzo vi rendete conto che state applaudendo al nulla???), è un avvenimento sintomatico. Non ricordo bene quale sia l'ultimo film che ho visto al cinema durante il quale la platea sia esplosa in un bisogno incontenibile di sbattere le mani ma sono abbastanza convinto che si trattasse di Indipence Day. E credo di aver applaudito anche io... cazzo volete avevo 16 anni.
Questo per dire che possiamo stare qui a farci le seghe su trame, continuity, messe in scena e cazzate varie ma la verità è che se riesci a far applaudire 300 persone verso un telo in una sala buia hai compiuto la più grande magia di sempre. E non mi interessa quali trucchetti hai usato, io mi godo il fottuto spettacolo!
W Joss Whedon!
W i Vendicatori!
W il cinema!
RT
lunedì 2 aprile 2012
Villain Comics [2di5] Perché comprare un volume autoprodotto?
Per chi non avesse seguito dal primo episodio può leggere QUI. In alternativa sappiate che il vostro blogger preferito sta vivendo settimane da incubo appresso alla creazione di una piccola etichetta indipendente di fumetti... indipendente non vuol dire che nei fumetti non si menano, nei fumetti della Villain si menano un casino!
La domanda in calce è molto importante e, quando abbiamo iniziato la nostra strada verso l'autoproduzione, ci è sorta spontanea. Cosa può muovere un acquirente a comprare uno dei nostri albi?
Le grandi case hanno accesso a sceneggiatori esperti e talentuosi, molti sicuramente più bravi di noi. I loro prodotti spesso sono belli, esteticamente e contenusticamente parlando. Alcune etichette vendono le storie dei nostri idoli esteri, e sappiamo che per noi italiani estero = meglio. Siamo probabilmente gli unici al mondo a pensarla così, ma ci mettiamo in mezzo anche noi, tra Dylan e Tex abbiamo letto una caterva di fumetti americani, francesi e giapponesi.
La domanda quindi continua a essere pertinente: perché comprare un albo della Villain?
Un po' tutti i miei interventi sul blog verteranno su questo stesso argomento, ma la prima risposta che voglio darvi è semplice: Cirincione.
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Esemplare di Cirincione adulto. |
Cos'è un Cirincione? Vi starete chiedendo. E no, non è una cosa da mangiare, ne la marca di un'integratore per culturiasti, nè un nuovo tipo di quad. Cirincione è uno dei membri fondatori della Villain e, indiscutibilmente, uno dei motivi per il quale questa è un'autoproduzione che vale la pena leggere.
Cirincione nasce per sbaglio in Italia, a Roma, invece che a in Texas, in un ranch. Le sue prime parole sono
-E' tempo di distruzione!- il suo primo vestito di carnevale è una maschera di Spider-man, la sua figura paterna Stallone, il suo idolo fumettistico McFarlane il suo artista Liefield.
Cirincione è strano, indiscutibilmente, ed è probabile che un editore si spaventerebbe ad affidargli una sceneggiatura, considerandolo più un fan che un autore. Si sbaglierebbero. Cirincione è uno degli autori più appassionati e competenti che conosca. Arriva quasi al maniacale nel controllo del prodotto che propone. Mail poco più brevi della Divina Commedia, inviate al disegnatore e al colorista ne sono la prova. Le sue correzioni sono sempre accompagnate da tonnellate di materiale ad utilizzo dei suoi "colleghi". La cura del dettaglio non è un vezzo, quando scrive Cirincione vuole creare un fumetto che soddisfi anche lei sue altissime aspettative. Cirincione è uno degli uomini più pigri che conosca, ma quando si parla di quello che vuole fare nella vita, i fumetti appunto, investe tutte le sue forze per ottenere il miglior risultato possibile.
Ho lavorato con lui alla stesura di uno dei fumetti che vi proporremo con la Villain e posso assicurarvi che è stato snervante, abbiamo litigato praticamente su ogni vignetta, inquadratura e ciuffo di capelli, ma ora, quando guardo al prodotto finito, so che ho dato il massimo. Sarà pieno di ingenuità perché siamo giovani e avventati, ma so per certo che c'ho messo il cuore oltre che la testa, dalla scelta del logo fino alla misura delle tette della protagonista femminile (altri organi sono stati coinvolti in quest'ultima decisione).
Il risultato è il primo volume di Nerd Uniti!, che è appunto, il primo motivo per cui un fumetto autoprodotto vale la pena dell'acquisto: perché sotto la scorza di ingenuità, la limitatezza economica, l'assenza di supervisione, c'è tanto, tanto amore per i fumetti.
Senza questa autoproduzione nessun editore vi avrebbe fatto scoprire Cirincione, noi ve lo serviamo su un piatto d'argento a Napoli Comicon, dal 28 aprile al 1 maggio. Accetta di fare autografi. Preferisce le quarte di seno da firmare, non disdegna fondoschiena alla Megan Fox!
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Disegni di Carlo Alberto Fiaschi, colori di Walter Baiamonte. |
Mi prendo un altro po' di tempo per presentarvi brevemente il volume: Due nerd, commessi in una fumetteria, assistono alla caduta di quello che sembra essere un meteorite, ma che si rivelerà la più grande occasione della loro vita: un supereroe tutto loro, da addestrare alla via della giustizia. Accompagnati dalla procace Sara, la maggiorata dei sogni di ogni geek.
Se volete potete seguire le avventure dei tre protagonisti di Nerd Uniti! sul loro BLOG, il TWITTER di Fat o sulla pagina FACEBOOK.
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L'annosa scelta del costume... |
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Colori di Walter Baiamonte |
Per questa settimana non è tutto, tornerò a parlarvi della Villain... appuntamento a giovedì!
MM
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