Ant Man è figo.
E ora un po' di informazioni sulle nostre amiche formiche:
Le
formiche della specie Myrmelachista
schumanni sono
responsabili, nella foresta
amazzonica,
dei giardini
del diavolo uccidendo
le piante a loro non gradite e favorendo la crescita di alberi del
genere Duroia
hirsuta processo
che crea una singolare zona nella foresta pluviale in cui sono
presenti solo tali alberi.[64][65] Questo
processo di modifica della vegetazione permette loro di avere più
siti possibili, all'interno del tronco di tale tipo di alberi, dove
costrutire formicai più adatti. Alcuni alberi secernono
un nettare speciale
utilizzato come fonte di cibo dalle formiche che a loro volta
proteggono la pianta dagli insetti erbivori.[66] Alcune
specie di alberi come l'Acacia
cornigera,
in America centrale, hanno le cavità utilizzate da una particolare
specie di formiche (Pseudomyrmex
ferrugineus)
per la creazione di colonie; in cambio esse difendono l'albero dagli
insetti fitofagi e dalle piante
epifite.
Altri studi suggeriscono anche che le piante ottengano azoto dalle
formiche. In cambio, le formiche si riforniscono di proteine e di
lipidi dalla pianta. Un altro esempio di questo tipo di ectosimbiosi
viene dagli alberi di Macaranga,
che hanno fusti adatti ad ospitare colonie di formiche del
genere Crematogaster.
Infine, molte specie di alberi producono semi che
sono poi dispersi dalle formiche.[67] La
dispersione dei semi da parte delle formiche, o mirmecocoria,
è molto diffusa e nuove stime suggeriscono che circa il 9% di tutte
le specie di piante possono servirsi di formiche per la
disseminazione.[68][69] Alcune
piante in ambienti particolari sono fortemente dipendenti dalle
formiche per la loro sopravvivenza e per la loro diffusione, dato che
i semi vengono trasportati in sicurezza sotto il terreno. Molti semi
dispersi dalle formiche hanno particolari strutture esterne,
gli oleosomi,
che sono ricercati dalle formiche perché fonte di
cibo.[70] Una convergenza
evolutiva,
forse una forma di mimetismo,
è stato rilevato nelle uova dei fasmidi:
hanno una struttura simile agli oleosomi e per questo motivo vengono
trasportati dalle formiche nel formicaio dove, una volta giunti,
possono cominciare a schiudersi.[71]
I
ragni talvolta si cibano di formiche.
La
maggior parte delle formiche è predatrice ed ottiene cibo da altri
insetti sociali, comprese altre formiche. Alcune specie si
specializzano nella predazione
delle termiti (Megaponera e Termitopone)
mentre alcune specie della famiglia Cerapachyinae predano
altre formiche.[35] Alcuni
termiti, tra cui leNasutitermes
corniger,
formano associazioni con alcune specie di formiche per tenere lontano
altre specie di formiche predatori.[72] La
vespa tropicale Mischocyttarus
drewseni ricopre
parte del suo nido con un repellente chimico anti-formica.[73] Le
api senza pungiglione (Trigona e Melipona)
utilizzano difese chimiche contro le formiche.
Le
mosche del genere Bengalia (Calliphoridae)
cacciano le formiche e sono cleptoparassiti:
strappano via le prede o il cibo dalle mandibole delle
formiche.[74] Le
femmine di foridi malesi
(Vestigipoda
myrmolarvoidea)
vivono all'interno delle colonie delle Aenictus e
vengono accudite dalle stesse formiche.[74]
Funghi
dei generi Cordyceps e Ophiocordyceps infettano
le formiche quando queste si arrampicano su di esso e affondano le
mandibile nei tessuti vegetali. Il fungo uccide le formiche, cresce
sopra i loro resti e produce un carpoforo.
Sembra inoltre che il fungo alteri il comportamento delle formiche
per contribuire a disperdere le sue spore[75] in
un microhabitat che meglio si adatta al fungo.[76] Anche
i parassiti strepsitteri manipolano
la loro formica ospite costringendola ad arrampicarsi sugli steli
d'erba, per aiutare il parassita a trovare
compagni.[77]Un nematode (Myrmeconema
neotropicum)
che infetta le formiche del genere Cephalotes installandosi
nel loro addome fa sì che il colore nero di questi diventi rosso. Il
parassita altera anche il comportamento della formica, costringendole
ad alzare l'addome rendendolo più visibile. Il colore rosso inganna
gli uccelli che le scambiano per frutti maturi e le mangiano. Gli
escrementi degli uccelli vengono poi raccolti da altre formiche e
dati come cibo ai piccoli, il che porta alla ulteriore diffusione del
nematode.[78]
Le
rane sudamericane della famiglia Dendrobatidae si
nutrono soprattutto di formiche, e le tossine presenti nel loro
strato cutaneo possono essere originate proprio dalle formiche
ingerite.[79]
Il
rapporto tra molte specie di uccelli e
altre di formiche non è ancora ben compreso ed è ancora in fase di
studio. Un particolare comportamento da parte degli uccelli viene
denominato "anting":
alcuni di essi riposano all'interno dei formicai o raccolgono le
formiche innestandole nelle loro ali e all'interno delle piume in
modo che possano rimuovere gli ectoparassiti.
Infine formichieri, pangolini e
diverse specie di marsupiali in
Australia si sono adattati in maniera particolare ad una dieta fatta
quasi esclusivamente di formiche. Questi animali hanno lingue lunghe
e appiccicose per catturare le formiche e forti artigli per rompere i
formicai. Anche gli orsi
bruni si
nutrono di formiche: una percentuale del 12%, del 16% e del 4% del
loro volume fecale in primavera, estate e autunno, rispettivamente,
si compone di formiche.[80]
Caratteristiche di alcune specie[modifica | modifica wikitesto]
Fra
le tante specie alcune presentano caratteristiche curiose e
interessanti. Per esempio, le formiche del genere Messor,
specializzate nella raccolta e immagazzinamento di semi, e le
formiche del genere Atta, le famigerate tagliafoglie, diffuse in Sud
America, coltivatrici di un fungo particolare, di cui si nutrono. La
colonia di Atta è rigidamente divisa in caste, ognuna specializzata
in un compito preciso: dalle operaie minori, di pochi millimetri, che
si occupano della coltivazione del fungo, alle operaie maggiori, che
si dedicano al trasporto e taglio delle foglie, ai soldati incaricati
della difesa del nido, con la testa larga anche 6 mm.
Un nido di Atta può contenere milioni di individui e in una sola notte è in grado di spogliare un grande albero di tutte le sue foglie. Il fogliame, sminuzzato e masticato dalle operaie minori, serve da lettiera per la coltivazione del micelio fungino, che costituirà l'alimento base della colonia. L'impatto ambientale di tali colonie fa di Atta sexdens e Atta cephalotes gli insetti più dannosi dell'America meridionale, capaci di distruggere raccolti per miliardi di dollari. Normalmente le formiche sono considerate insetti tranquilli, ma ve ne sono anche di molto aggressive. Per esempio, le formiche del genere Eciton, o formiche legionarie, che vivono in Amazzonia, le quali si riuniscono in enormi eserciti che marciano attraverso la foresta catturando ogni genere di insetti e razziando ogni cosa sul loro cammino. Le formiche più grandi e pericolose sono probabilmente quelle cosiddette Bulldog del genere Myrmecia, che vivono in Australia.
Un nido di Atta può contenere milioni di individui e in una sola notte è in grado di spogliare un grande albero di tutte le sue foglie. Il fogliame, sminuzzato e masticato dalle operaie minori, serve da lettiera per la coltivazione del micelio fungino, che costituirà l'alimento base della colonia. L'impatto ambientale di tali colonie fa di Atta sexdens e Atta cephalotes gli insetti più dannosi dell'America meridionale, capaci di distruggere raccolti per miliardi di dollari. Normalmente le formiche sono considerate insetti tranquilli, ma ve ne sono anche di molto aggressive. Per esempio, le formiche del genere Eciton, o formiche legionarie, che vivono in Amazzonia, le quali si riuniscono in enormi eserciti che marciano attraverso la foresta catturando ogni genere di insetti e razziando ogni cosa sul loro cammino. Le formiche più grandi e pericolose sono probabilmente quelle cosiddette Bulldog del genere Myrmecia, che vivono in Australia.
Formiche
che "allevano" afidi
Aggressivi
ed enormi, questi insetti possono raggiungere anche i 2,5 centimetri
di lunghezza. Ve ne sono anche di velenose, alcune raccoglitrici di
funghi. Infine alcune specie di formiche ospitano e proteggono delle
specie di afidi anziché predarli in cambio di una loro secrezione
zuccherina, la melata.
Questo
è un esempio molto particolare di simbiosi tra due insetti, che
curiosamente ricorda molto il rapporto tra l'uomo e gli animali
domestici.
In Europa la
specie più diffusa è probabilmente la formica rossa, che è
considerata specie protetta in molte zone in quanto con la sua azione
rimuove milioni di carcasse di insetti e rende fertile il terreno.
Di
tutte le specie solo una trentina sono diffuse in tutto il mondo.
Circa 4500 specie vivono nelle regioni tropicali ed equatoriali;
ottocentocinquanta specie popolano il bacino
del Mediterraneo e
altre ottocento specie sono proprie delle regioni temperate e fredde.
Le
formiche più grosse vivono nei paesi caldi e sono predatrici e
carnivore; appartengono alla sottofamiglia delle Ponerine.
Fra le Mirmicine si
annovera la maggior parte delle specie presenti in Europa.
Alle Dolicoderine appartengono
la Linepithema
humile o
formica argentina e varie specie di Tapinoma frequenti
nei nostri giardini. Alla sottofamiglia delle Formicine,
appartengono le specie più evolute; sono diffuse anche nei paesi
temperati e freddi. Si annoverano i
generi Camponotus, Myrmecocystus eFormica.
Formiche nomadi[modifica | modifica wikitesto]
Le
colonie di alcune specie di formiche non realizzano un nido
permanente e si spostano continuamente in cerca di cibo, alternando
fasi di migrazione con fasi sedentarie. Durante queste ultime, la
colonia costruisce un nido temporaneo, in cui la regina depone le
uova. Una volta che le uova deposte si sono sviluppate in esemplari
adulti, la colonia abbandona il nido e rientra in una fase di
migrazione, durante la quale si sposta continuamente. Nella
migrazione, la regina viene costantemente protetta dalle operaie,
mentre queste ultime si dispongono in colonne rettilinee e predano i
piccoli animali che trovano sul percorso. Le colonne si formano
grazie alle tracce di feromoni rilasciate dalle operaie in prima fila
durante il percorso.
:DDD
RispondiEliminaLa prima frase dovevi scriverla in grande però ;)
RispondiElimina