giovedì 7 giugno 2012

The Raid Redemption



Iniziamo col dire che The Raid è un film della madonna, una roba che dopo averlo visto, se come me hai un fratello, passi tutta la giornata a menarlo gasato come un bimbo di cinque anni. Vedere The Raid e tutto un -Madonna mia!- -Oddio ma quello che ha fatto?- -Ma l'hai visto pure tu, quello mica c'ha il green screen dietro-.

Ma andiamo per ordine, apriamo la strada al delirio di mazzate più bello degli ultimi dieci anni (forse anche di più). The Raid è un film indonesiano, il titolo originale è Serbaun Maut che, a vedere il film, mi sa che vuol dire una cosa come "Botte come non ci fosse un domani con sotto una musichetta che levati". Il regista di sto film indonesiano invece si chiama Gareth Evans, che come avrete indovinato, non è indonesiano. Gareth (il mio nuovo miglior amico) è gallese. Ora cosa ci faccia un gallese in indonesia, a girare film di botte, è presto detto: in indonesia non ci sono quelle fastidiose leggi sulla sicurezza sul lavoro, e agli attori action gli si può tranquillamente chiedere di fare cose del tutto folli. 

Il film si dovrebbe aprire con un avviso del tipo: 

DURANTE LA REALIZZAZIONE DI QUESTA PELLICOLA, NON E' STATO MALTRATTATO NE' E' MORTO NESSUNO STUNTMAN. 

Tipo come si fa in quei film in cui ci sono i cavalli o altri animali che pare che muoiono, ma che alla fine del film, per quelli a cui frega qualcosa, esce la scritta rincuorante che dice che i cadaveri delle bestie sono stati seppelliti nel deserto parecchio lontani dalle coscenze degli spettatori, o una cosa del genere... Io, comunque, anche con la scritta, ci crederei poco alla storia che nessuno stunt è morto durante le riprese di The Raid.

La trama del film è essenziale, ma molto funzionale, e si permette anche dei bei momenti di pausa tra un calcio volante e uno a giro: un gruppo di swat indonesiani entra in un palazzo che ospita, all'ultimo piano, un boss del crimine. All'interno del palazzo sono tutti, o quasi, complici del boss e pronti a fermare le teste di cuoio.
Come vi dicevo essenziale, ma non fatevi ingannare, la storia c'è e ha il grande pregio di non rallentare neanche un secondo il film, che va spedito come un un treno guidato da Tony Scott e Denzel Washington, ragalandoci anche dei momenti di emozionante intimità fraterna (guardate il film per capire). 


L'attore protagonista è Iko Uwais, che insieme a Gareth si contende il posto di mio migliorissimo amico. Iko fa di tutto, si scontra con torme di scagnozzi armato e non, facendo sembrare semplici anche cose totalmente improbabili, ma facciamo partire un filmato dalla regia:


Questa è una delle scene di lotta di The Raid, non la scena più fica, o la grande scena di lotta. Una. Una qualunque, un riempitivo quasi. L'unico altro film che mi ha dato sensazioni simili è Hard Boiled di John Woo, una specie di continuo orgasmo action, ancora una volta, un treno senza freni.

I cattivi. Ci sono vari cattivi nel film e anche le figure di contorno, gli scagnozzi degli scagnozzi, hanno i loro spazi. Si potrebbe addirittura arrivare a definirlo un film corale, o comunque un film in cui il protagonista non prevarica gli altri. Però un grande cattivo c'è, uno più fico degli altri: Mad Dog. Mad Dog è la classica guardia del corpo del boss, ma ha un codice d'onore folle e rigidissimo: lui ammazza solo a mani nude. Usare le armi dice che è come ordinare a portar via. Yayan Ruhian, l'attore che lo interpreta, per un momento, ho pensato fosse un nano. Poi ho capito che era solo basso, poi mi sono ricordato che era un film indonesiano, e che mi sa che non sono molto alti gli indonesiani. Quindi Yayan, in quanto alto ad occhio e croce, un metro e una lattina di coca, ma capace di fare cose fuori dalla grazia di Dio, passa improvvisamente in vantaggio nella gara per essere il mio miglior amico 4ever. 

Il mio nuovo migliorissimo amico che se mi scocciate ve lo mando sotto casa.

The raid è un cazzo di film. Una di quelle rare perle che potresti vedere 10 volte di seguito e non annoiarti mai. Io l'ho già visto due volte, e ora che scrivo mi sale una voglia irrefrenabile di menare mio fratello e, nello stesso momento, rivedere il film, voi grazie alla bellezza della distribuzione italiana lo vedrete tardi, tardissimo e con la colonna sonora di uno dei Linkin Park, invece che con il tema del trailer originale con cui vi lascio. Buona notte e buone botte a tutti.



MM   






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