Era un tempo in cui De Laurentis ancora non si era rincoglionito, in cui se dicevi Italia non partiva subito subito la pernacchia generale.
Era il tempo di Flash Gordon!
Non avevo mai visto Flash Gordon prima di pochi mesi fa e sinceramente un po' me ne pento. Perché per quanto pacchiano sia, se guardi un po' oltre ti accorgi di quanto, anche se reazionario comparato al suo cugino bello, Star Wars, ti accorgi dicevamo, che Flash Gordon era davvero tanto tanto visionario.
Come emulo di Star Wars Flash Gordon riesce a sbagliare tutto lo sbagliabile è barocco, dove Star Wars era quasi povero, pesante nel design quanto l'altro era leggero e veloce, ma soprattutto: ammiccante ed erotico come un romanzetto di fantascienza di serie zeta, quando l'altro era puro come le fantasie di un bambino.
Eppure in Flash Gordon c'era qualcosa di grandioso, magari grandiosamente sbagliato, ma pur sempre grandioso.
A cominciare da un protagonista che si piazza all'altro capo dello spettro rispetto a Luke. Un mascellone biondo, giocatore di Football, palestrato, granitico, anche un po' rigido. Molto rigido.
Senza parlare dell'inutile compagnia con cui scatta un improbabilissimo e assolutamente ingiustificato, amore a prima vista. Melody Anderson era aliena dalla sua controparte, Carrie Fisher, quanto il mascellone dal giovane e inesperto Jedi. Dove Leila era forte, mascolina e strafottente, il personaggio della Anderson invece incarnava tutti i tratti dell'eroina indifesa e sempre in pericolo tipico della cultura Pulp. Sono certo che la modernità del personaggio di Leila, non fosse minimamente frutto di una riflessione femminista, una lettura moderna della figura della principessa, ma bensì derivasse dall'assoluta incapicità di Lucas di scrivere un personaggio femminile, ma detto questo: funzionava.
Certo nel film di Flash erano altre le donne che colpivano l'immaginazione collettiva come un pugno allo stomaco che toglie il fiato.
Ornella Muti, con il culo a pizzo più bello della storia, viene punita dalla Melato... sangue dal naso! |
Dove Star Wars riesce ad essere più puro di una barzelletta di Pierino, Flash è una chiacchierata fra camionisti feticisti. Ornella Muti, con quel vestito rosso ultrattillato, ha probabilmente fatto entrare nella stagione delle caldane più di un adolescente brufoloso. La Melato per tutto il film c'ha uno sguardo sadico da Mistress. Tutto in Flash Gordon, come dicevamo, è portato all'eccesso e oltre. Compresa la tensione sessuale, l'ammiccamento al limite (e oltre) il voglare. Ma gli si vuole bene anche per questo a Flash.
E in carrellata chiuderei ricordandovi la straordinaria (e sopra le righe) interpretazione di Max Von Sydow nei panni dell'imperatore Ming.
L'improbabile design di ogni singola navetta presente nel film.
Una colonna sonora che levati.
E, come si diceva nella recesione degli Orfani, un umore, che guida il film, una speranza che pare abbandonati di questi tempi. L'ultimo giorno in sala di montaggia avranno pur visto il risultato dei loro sforzi e si sono detti: ci può stare, nel mondo c'è posto anche per il film di Flash Gordon. E avevano ragione a crederci perché, sebbene al botteghino sia stato un flop, costato 35 milioni, ne ha incassati solo 27, Flash Gordon è entrato prepotentemente nell'immaginario collettivo forse anche per il suo coraggio.
Nota a margine. Non so assolutamente se sono stati davvero di ispirazione, ma le guardie dell'imperatore assomigliano straordinariamente alle guerdie vaticane de LoScorpione, che se non lo avete letto ancora, vi consiglio caldamente di recuperare.
Flash è tra noi!
MM
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