domenica 12 febbraio 2012
Mudman
Dopo Fatale mi sono fatto un giro su comixology, nella sezione dedicata all'Image e ho comprato un po' di novità, quindi vi avverto che questa settimana vi beccate un sacco di articoletti su quanto sono fichi all'Image e di quanto io odi le major. Sì proprio dopo aver recensito praticamente solo il megaevento della DC me ne esco dicendo che le idee migliori stanno altrove. La verità è che difficilmente smetteremo di voler sapere cosa succede a Batman o a Superman, ma non bisogna dimenticare che quando sono usciti erano cose nuove, strane, rivoluzionarie. Mo vado a fotografare un po' di balene morenti con la mia leika, finisco la maratona dei film della vecchia edizione del sundance e poi mi decido a parlarvi di sto fumetto evitando di farlo sembrare un atto rivoluzionario.
Mud Man è il classicissimo primo numero di un supereroe. Sento già i fischi in platea (quando scrivo immagino di essere al centro di uno stadio gremito di una folla esultante). Smettetela di gridare però, perché vi ho promesso il fumetto indipendente e lo avrete. Infatti sebbene Mud Man segua tutti i crismi delle origini dell'eroe riesce a instillare nuova linfa nel genere. Insieme al secondo numero infatti ricrea un'atmosfera a metà fra i film di Chris Columbus e i primi numeri dell'uomo ragno. I disegni di Grist, un segno da graphic novel (bleah!) prestato al fumetto supereroistico, fanno sì che la magia funzioni e direi anche che i colori di Crabtree, primo colorista di Invincible, completano il tutto regalandoci un prodotto graficamente gradevole e perfettamente in sintonia con la narrazione. La storia di Mud Man, come vi stavo spiegando prima che mi interrompeste con le vostre grida, è molto classica: Owen Craig è un ragazzino che, l'ultimo giorno delle vacanze estive, entra in una casa abbandonata per fare dei graffiti. Nella villa spettrale scopre una stanza segreta che ospita quella che lui stesso definisce una batcaverna, al cui centro si staglia uno strano costume. Segue un'azione concitata, degli spari di cui non comprenderemo la provenienza fino al secondo numero. Owen fugge attraverso la spiaggia piena di cartelli che avvertono del pericolo di finire nelle sabbie mobili formate dal fango, dopodichè il nostro eroe si ritrova nel suo letto, convinto che sia stato tutto un sogno. Unico problema, da quella fatidica notte il ragazzo è in grado di trasformare il suo corpo in fango.
Se fino a qui si gioca con i capisaldi del genere, la novità che mi ha fatto letteralmente adorare il fumetto sta soprattutto nell'ambientazione e nell'atmosfera generale. Owen non è un ragazzino americano che vive in una grande metropoli e frequenta una scuola pubblica, vive invece a Brnbridge on the Sea, una cittadina di provincia inglese che si affaccia sulla manica. Già dalle prime tavole è chiaro come la natura provinciale dell'ambientazione crei una sensazione di istintiva familiarità che non ci possono certo dare i grattacieli e i ponti sospesi e dia il via a una serie di dinamiche e di storie che hanno il gusto della commedia all'inglese. Ad aggiungere questa eco da film estivo per ragazzi, ci sono i primi villain che Owen affronta, proprio in quella casa disabitata in cui trova il suo costume, una coppia di ladri sullo stile dei due di Mamma ho Perso l'Aereo.
L'eroe provinciale e ragazzino di Grist mi ha convinto tanto da fare il mio primo abbonamento su Comixology, vi avviso se me ne pentirò, ma il supereroe mixato e shakerato con i teen movie anni ottanta non può fallire... non deve, altrimenti piango.
MM
Voto: 8,5
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:D :D :D scusa, ma l'idea di un supereroe che ha come potere il trasformarsi in fango mi sembra una cosa ai limiti della parodia...
RispondiEliminaI disegni non mi dispiacciono, ma Mudman... :D :D :D