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giovedì 23 luglio 2015
Pixels [rece]
Di Pixels mi ricorderò per sempre l'ottimismo. Non del film, Il mio di ottimismo che, anche con tutti i segnali che puntavano nella direzione opposta, ci ho creduto fino a quando non l'ho visto. Vi dirò di più, gli ho tenacemente concesso il beneficio del dubbio fino a minuto trenta.
Il problema del film però è che è tutto sbagliato, viola le regole che si è dato costantemente, si scorda che il cuore della sua narrazione dovrebbe essere "videogiocatori contro videogiochi" quando, a conti fatti, se si sostituisce la parola videogiochi con una qualunque per tutto lo script, si ottiene una commedia bruttina con Adam Sandlers. E poi si ostina a bombardare lo spettatore con inutili citazioni dagli anni ottanta, provando a fare leva sulla nostalgia, senza mai riuscirci e anzi indispettendolo. E infine ci sono le gag forzate i momenti nonsense (non nel senso buono) come il ballo organizzato dal presidente degli Stati Uniti durante una crisi che potrebbe portare alla fine del mondo. Al cinema si possono imputare grosse mancanze, ma raramente ci si trova di fronte a un'incompetenza di tipo tecnico, Pixels sembra essere l'eccezione che conferma tristemente la regola.
Non mi piace parlare male dei film, mi piace parlare dei prodotti che amo, quindi in sintesi vi sconsiglierei fortemente la visione di Pixels. Fatelo per il bene che volete al suo regista, a Cris Columbus che è una delle pietre fondanti del nostro immaginario collettivo.
MM
giovedì 31 ottobre 2013
THOR - The Dark World [rece]
Mi siedo nel cinema accanto a Mauro Uzzeo, con il quale inizio una piacevole discussione circa la teoria "i secondi tempi dei film Marvel fanno cacare". I motivi per questo deficit, manco fosse ormai diventato un marchio di fabbrica, sono molteplici. Riassumiamoli tutti con la semplice giustificazione che scrivere il terzo atto di un film è la parte più difficile e solitamente lo sceneggiatore di turno mette una toppa con un guzzantiano/gezziano "famo un terzo atto di menare". Per carità, in un film di supermenare ci sta anche bene, ma fatico a ricordarmi un finale epico, emozionante, coinvolgente, sbalorditivo, originale in uno dei film Marvel. (Iron Man 3 non fa fede... che non è un film di supereroi...)
Sono tutti una inesorabile parabola discendente.
Ma lo spettacolo inizia ed io e Mauro veniamo interrotti dalle pagine dei fumetti Marvel che scorrono sullo schermo a rivelare il logo della casa editrice ameriganza.
Circa due ore dopo, quando le luci si riaccenderanno, io e Mauro ci guarderemo colmi di vergogna. La Marvel ci avrà smentito su tutta la linea.
Sia chiaro, nel secondo tempo di Thor - The Dark World, il nostro biondo asgardiano mena si come un fabbro, ma con classe.
Ma andiamo con ordine.
Gli elfi oscuri stile Teletubbies |
Il film si apre con uno spiegone alla Signore Degli Anelli, con elfi oscuri che si menano con gusto con le forze del bene, in cui ci viene presentato un cattivo utile quanto un semaforo su una rotatoria e dallo spessore di un foglio di carta riciclata. Lo sopporti per tutto il film solo perché è il motivo scatenante degli eventi. Non dico che mi devi presentare ogni volta un Darth Vader, ma almeno provaci sarebbe degno di nota. Un cattivo che agisce da cattivo con la sola giustificazione di essere cattivo non regge, non ha mai retto e mai reggerà.
Ma in fondo non è lui il fulcro del film, e ci sono altri personaggi su cui la storia vuol fare girare le sue trame.
Dopo questo preambolo, in cui non sei ancora abbastanza caldo per dedicarti allo sport del "ma che caz...?" e che perciò ti godi con disilluso piacere, il film si proietta in un oretta di mediocrissimo cinema inerpicandosi tra spiegoni inutili e reiterati più e più volte (manco lo spettatore fosse un povero idiota); cliché in cui il cattivo si fa catturare per colpire dall'interno; buchi di trama e forzature in nome di un apparente fluidità (ma che se ti fermi un attimo a riflettere nulla ha davvero senso). Insomma un discreto e noioso WTF?
Nel film gli mettono gli occhiali da nerd, un cappello e gli coprono le tette... ma non basta a renderla meno figa della Portman... |
Si salva qualcosa in questa prima metà? Si, i primissimi minuti (perché ancora non sei saturo di spiegoni), alcune scene comiche che vertono tutte sui personaggi terrestri (con una Portman quasi messa in ombra da Kat Dennings, nonostante non mostri le tette) e un design di ambientazioni e mezzi davvero fico (quando non sono scopiazzate da Giger).
Poi avviene il miracolo.
Entra in scena Loki.
Ecco il protagonista del film... |
E tutti (regista, sceneggiatore, fotografo, reparto cgi...) decidono che fino ad adesso hanno girato na mezza schifezza ma c'è tempo per la redenzione. C'è tempo per dare al mondo un film Marvel con un secondo tempo non solo migliore del primo, ma migliore di quasi tutto ciò che la casa delle idea abbia prodotto fino ad oggi.
E tutto diventa bello.
Lo script tedioso diventa improvvisamente ispirato e divertente, dando un senso a quasi tutto ciò che ha messo in gioco nella prima parte. Snocciola il rapporto tra Thor e Loki, approfondendo il personaggio del fratello cattivo con le sue ambiguità tra pentimento e vendetta, rendendolo per una buona parte il vero protagonista del film.
Il regista decide che è arrivato il momento di divertirsi e mette in piedi un combattimento finale originale e imprevedibile, sfruttando un elemento della trama traballante ma giocandoci con grande sapienza.
La comicità è irresistibile e per un attimo sembra di star guardando un film scritto da Steven Moffat o Edgar Wright.
Il secondo tempo di Thor - The Dark World è la meglio roba girata dalla Marvel.
Rimane il grande rimpianto che non sia così anche per la prima parte. Fosse stato il contrario ci saremmo trovati davanti al miglior film sui supereroi di questo nuovo corso.
Lo consiglio? Vivamente, perché la pazienza con cui affronterete la prima ora sarà ampiamente ripagata dalla seconda!
RT
p.s. Si, c'è il finale dopo i titoli. Anzi ce ne sono due. Uno dopo i titoli di coda artistici dove si svela parte di trama futura e viene introdotto un nuovo personaggio (che sembra uscito fuori da una puntata del Doctor Who). L'altro dopo i titoli di coda veri e propri che chiude un paio di cose lasciate aperte durante il film. Da vedere.
Thor che omaggia Tron che omaggia Star Wars che omaggia.... |
mercoledì 8 agosto 2012
Expendables 2 la recensione
Ieri, io e alcuni loschi figuri, siamo andati a vedere l'anteprima stampa di Expendables 2.
Eravamo così loschi che, la signorina che si occupava degli accrediti, la prima volta che ci siamo presentati alla saletta della Universal, ci ha respinti. I posti erano finiti e noi eravamo Expendables, sacrificabili.
La teoria di Stefano Simeone, un mio amico disegnatore, è che la suddetta signorina ha avuto paura di metterci nella stessa stanza con i giornalisti di Repubblica o del Corriere. Guardando la foto in cui abbiamo immortalato l'abbigliamento di Cirincione (un altro amico presente alla prima) non riesco davvero a capire di cosa stesse parlando Stefano.
Sobrietà. |
Ma voi non volete conoscere le nostre piccole disavventure, scommetto che invece volete sapere quanto maschio, esplosivo e cazzuto è stato il film. Quindi salto direttamente a luci spente e silenzio in sala.
Io Cirincione e Stefano ci stringiamo virilmente le mani come delle scolarette palestrate, sullo schermo appare il logo Universal, manco un paio di battiti di cuore, e sono pronto a vedere la storia del cinema.
Ora, su questo punto, cioè se questo sia o meno un film leggendario, non ho nessun dubbio, ma...
Riesce in pieno dove aveva fallito il primo capitolo. Esplode tutto, ci si mena dall'inizio alla fine, tutti fanno battuttine degne dei vecchi film anni 80, ci sono proprio tutti tranne forse il codino più spocchioso d'america, ma alla fine proprio durante l'estasi maggiore, senti che manca ancora qualcosa.
Voglio darvi subito la brutta notizia perché così ce la leviamo di torno e posso tornare a descrivervi minuziosamente tutto il godimento che regala un film che sta al cinema come Bolt alla corsa, Phelps al nuoto e Gozzilla ai mostri (tanto per uscire da ste metafore olimpiche).
Il difetto fondamentale del film è un'eccesso di autocelebrazione. Non che mi aspettassi la sobrietà, sarei stato terribilmente oltraggiato da un film dai toni pacati. Non avrei neanche sopportato la mancanza delle frecciatine che nel primo avevamo intravisto durante l'incontro della santa trinità, ma se la prima volta era un siparietto di colore, in questo rischia di compromettere la credibilità del film.
Tutti i nuovi Expendables hanno il loro momento in cui escono dal personaggio, personaggio inesistente nel caso di Chuck che vive di luce propria, e fanno gli attori rovinando immancabilmente la sospensione di incredulità.
Ecco tutti gli dei dell'actio. Trova l'intruso. Nessun premio in palio. |
Ok ci siamo tolti sto sassolino, ora posso iniziare a parlarvi del monumento al machismo moderno.
[ Da qui in poi una telecronaca minuto per minuto del film e tanto tanto amore]
Si inizia con una lunghissima scena, in cui i vecchi Expandables vanno a recuperare un facoltoso cinese e un misterioso uomo incappucciato. Entrano in un villaggio fortificato spaccando tutto ciò che si frappone fra loro e l'ostaggio, menando tanto da far tremare i pilastri della terra. Una volta svelata l'identità dell'incappucciato, al secolo Governatore Schwarznegger, prosegue la missione con la fuga dei nostri prima attraverso la giungla, poi sul fiume con un inseguimento tra barche e infine sul nuovo Expareoplano.
La sequenza è da annali del cinema, iniziando dai piccoli dettagli come le scritte sul blindato che usano i Mercenari; Knock-Knock sull'ariete, Bad Attitude sulla fiancata e Coming Soon sul retro corazzato, per passare all'unica scena di combattimento di Jet Lee, per finire proprio con il disvelamento di Schwarzy che viene redarguito da Sly a forza di frecciatine. Una roba da estasi, un inizio a mille all'ora, un delirio visivo con gli incroci di imbruttite tra gli indiscussi re dell'azione. E' forse il momento più alto del film insieme al combattimento finale con Van Damme e sicuramente è l'inizio che tutti noi avremmo sognato di vedere dieci anni fa quando questi signori erano ancora dei superuomini... errata corrige, sono ancora dei superuomini e il fisico imponente di Stallone è la prova del patto che ha stipulato con il dio Marte.
La storia continua come ci aspettavamo tutti, ma chi se ne frega della storia dopo tutto, in Ex 2 c'è troppo da guardare per fermarsi a pensare.
Quindi Bruce (che ha l'entrata in scena meno spettacolare) affida una missione facile facile ai nostri mercenari preferiti, da svolgere nella ridente Bulgaria. Naturalmente finisce che il nuovo giovane acquisto della squadra si fa catturare dal cattivissimo Vilain, al secolo Jean Claude Van Damme. Il cinquantenne belga più stramaledettamente in forma del mondo, interpreta un cattivo da cinque stelle e dimostra che ha fatto bene ad aspettare di avere un ruolo più importante rispetto alla particina che avrebbe avuto nel primo capitolo.
L'esecuzione di Thor Junior (Chris Hemsworth) avviene con un'esecuzione da brividi, una roba che merita di stare nell'olimpo accanto ai suoi progenitori dell'epoca d'oro dell'azione: Scott Adkins (al secolo Best Fighter in the world) poggia il Bowie di Sly sul petto di Hemsworth e Jean Claude, con un calcio volante che, vaglielo a dire che non c'ha più l'età, colpisce il pomo del coltello infilandosi nel cuore del ragazzo.
Il mito è tornato! |
C'è tempo per un funerale veloce, che tanto ce ne frega una sega de Thor Junior, era solo una scusa per far incazzare Stallone e i suoi. I nostri sono sulle tracce del cattivissimo Vilain. I nostri utilizzano raffinate tecniche investigative per trovare il nascondiglio del loro arcinemico. Tra le tecniche: tirapugni d'oro e un bar con il simbolo del nemico dipinto sopra, ma sono raffinatezze che non pretendiamo e che anzi avrebbero reso il tutto meno maschio.
Si inizia la caccia, c'è spazio per qualche chiacchiera con la donna del gruppo, ah dimenticavo che c'è una donna nel gruppo, ma tranquilli ve ne dimenticherete anche voi appena usciti dalla sala. Ve ne dimenticherete di questa chiacchierata, anche perché seguita da una scena epica.
Sly e i suoi sono asserragliati in una ricostruzione di New York, costruita per le esercitazioni di invasione durante la guerra fredda. I mercenari sono con le spalle al muro, un gruppo di uomini di Vilain li soverchia numericamente e l'arrivo di un carroarmato nemico sembra decretare la loro fine... quand'ecco che, da un punto imprecisato del campo di battaglia, arriva una sventagliata di mitra seguita da un colpo di mortaio che mette a nanna i soldati e disintegra il carrarmato. Gli Expendables si guardano attorno attoniti il fumo invade la scena. Dalle nebbie della guerra, al suono di un gingle alla Sergio Leone, emerge in tutta la sua regalità Chuck-unuomounaleggenda-Norris. E il mortaio mica ce l'ha, non ha neanche al seguito una squadra, è lui. Solo.
E parla a Stallone e si vede che anche il vecchio Sly lo rispetta, che è un po' il capostipite di una generazione. Chuck dice di essere un lupo solitario (in ricordo dei tempi di Lone Wolf McQuade) e poi lo scambio del secolo.
Stallone: -Girava voce che fossi morto-
Chuck: - Si sbagliavano, ma mi sono un pochino ammorbidito-
Stallone fissa la devastazione che l'arrivo del ranger ha portato sul campo di battaglia.
Stallone: -Non mi sembra. Comunque girava anche un'altra voce. Dicono che sei stato morso da un cobra reale-
Chuck: -E' vero, ma dopo giorni di atroci sofferenze... il cobra è morto!-
E' il momento più spassoso del film, ma forse anche l'inizio di quella deriva autocelebrativa di cui mi lamentavo all'inizio. Ma se a Chuck lo si perdona, in quanto anche nella storia non fa che interpretare la leggenda che è, il gioco rischia di rovinare la favolosa atmosfera creata da Sly e i suoi, che invece non smettono mai di crederci e recitano come dovessero davvero vendicare il tramonto precoce del genere action.
Da lì in poi il ritmo cala in attesa del gran finale, i mercenari salvano un villaggio pieno di inutili donne, che naturalmente nessuno si permette di sfiorare neanche, tanto sono presi da guardarsi tra di loro i bicipiti. Van Damme fa esplodere mezza Bulgaria intrappolando i Mercenari, Schwarzy e Bruce, a cui Stallone alla morte di Thor Junior aveva dato del vigliacco, arrivano in soccorso degli Expandables.
E il gran gala è servito.
Nell'aereoporto di Plovdiv, dopo un lungo inseguimento, ha sede lo scontro fra titani. E' inutile che vi ripeta che la reiterazione delle gag metacinematografiche rovina un pochino l'apoteosi, ma gli Expendables ci regalano anche scene di puro godimento.
In primis le ombre di Stallone, Schwarznegger e Willis dietro tre differenti finestre opache, infrante poi dai colpi dei loro mitra, e loro che avanzano, e noi in sala che iniziamo a tifare come allo stadio.
Poi c'è Chuck che lancia un uomo dalla finestra del terzo piano e, non contento lo crivella di colpi in aria.
C'è lo scontro tra Adkins e Statham, che finisce quasi troppo presto, ma che ci regala calci da competizione.
E poi....
Poi ci sono Van Damme e Stallone e c'è la scena di lotta del secolo. Non vedevo roba del genere da Commando, Vin Diesel e The Rock in Fast Five si avvicinano solo di poco alla violenza dell'azione, ma non riescono a raggiungere simili picchi di epicità.
In quella manciata di secondi c'è il biglietto di Expendables 2 per la leggenda.
Per quanto chi fino ad ora ha letto la mia recensione non sarà certo spaventato dagli spoiler (ve li ho fatti proprio tutti) non voglio privarvi del gusto che si prova nel vedere lo scontro finale, la resa dei conti che ha il sapore di una grande rinascita. Rinascita di attori che venivano dati per spacciati, ma che noi, i veri fan, sapevamo essere ancora grandi. Rinascita di un genere che non sarebbe mai dovuto morire con gli anni novanta. Rinascita di un uomo Stallone, che ha dato tanto al cinema e che ancora può dare.
Signori, ci sono ancora margini di miglioramento in Expandables 2, ma oltre quei margini c'è davvero poco.
L'omaggio di Carlo Alberto Fiaschi a Ex2. Nei Panni di Barney Ross il personaggio di Nerd Uniti! Fat Nerd |
Ci vediamo in sala il 17 agosto.
E il 18 agosto.
E il 19.
E il giorno dopo.
E quello dopo ancora.
MM
venerdì 6 luglio 2012
Prometheus [rece]
Qualche giorno fa, con una scusa qualunque, tipo oh ma la ragazza che frequento vive a Parigi dove fanno i film in lingua originale, sono partito per la Franza. Ho passato i primi giorni in incognito, fingendo di interessarmi alla Gioconda e all'antenna di ferro più grande del mondo. Poi finalmente ho dismesso i panni del turista, mi sono infilato in una cabina e ne sono uscito pronto per fare l'unica cosa per cui ero venuto qui nella terra dei mangia-rane: vedere Prometheus.
Cercherò di non farvi spoiler, anzi prometto una recensione spoiler-free, vi parlerò quindi dell'impressione che mi ha fatto il film senza rivelare nulla della trama. Poi quando uscirà il film in Italia (tipo a cavallo con il primo vero viaggio intergalattico) bisserò la recensione aggiungendo un sacco di altro. Visto che sarebbe noiosissimo recensire il film senza fare spoiler in una forma "normale", mi intervisterò da solo.
Io: Ciao Michele, sono emozionato all'idea di incontrare il mio idolo della rete, era molto che desideravo incontrarla. Non l'avevo mai vista di persona e devo dire che è davvero un gran fico, cosa fa per avere un fisico che è l'incrocio fra quello di Michael J White e The Rock?
Me: Ciao anche a te Michele, il piacere è tutto mio, per quanto riguarda il fisico, una dieta sana e tremila flessioni per braccio sono il mio unico segreto. Ma parliamo del film.
Io: Giusto Prometheus... Ho già letto qualche recensione su internet e ho trovato grandi contrasti riguardo la sceneggiatura. C'è chi dice che sia un capolavoro chi no. Lei cosa ne pensa?
Me: La mia umile opinione è che la sceneggiatura sia una gran porcata. Fa molto per inzeppare di metaforoni la trama, ma non riesce a farlo in maniera elegante, te li sbatte in faccia senza mezzi termini e a volte è tanto smaccata da essere fastidiosa. Soprattutto manca la divisione fra i piani di lettura. Alien, quando l'ho visto per la prima volta, era la storia di un alieno intrappolato in un'astronave che fa a pezzi l'equipaggio lasciandomi grossi traumi infantili e un'insonnia cronica. Le metafore sono un extra di lusso, il survivor horror nello spazio rimane ed è una cazzo di perla nel suo genere. Stessa cosa per Aliens, lo scontro tra le due figure materne, lo scontro tra umani e alieni che è una metafora del Vietnam, lo puoi capire o meno e nulla viene tolto alla bellezza del film. Prometheus invece non funziona separato dalla suo "significato più profondo" e anche con quello scricchiola.
Io: La parte visiva invece? È rimasto soddisfatto dalla messa in scena? Me: Vorrei iniziare con una critica, ma non a Prometheus, ai cinema italiani: i cinema italiani fanno schifo. Le sale Parigine sono enormi, gli schermi di ultima generazione, gli impianti sonori da strapparti i timpani e i proiettori tutti in Hd, senza parlare del fatto che qui hanno l'IMAX. Comunque tutto questo per anticipare che il mio giudizio sull'aspetto visivo del film beneficia di una visione otttimale dello stesso. Detto questo, Prometheus è davvero bello, a tratti visivamente emozionante (e non solo quando c'è in scena Charlize). Non viene spostato di molto il tiro dalla saga originale in quanto al design, rimangono i mostri di Giger,e le atmosfere cupissime. Un mostro in particolare si bea dell'assioma "se somiglia a un organo sessuale allora fa paura" e infatti ha le fattezze di un pene che, quando apre la bocca, diventa una fica.
Io: L'utilizzo del CGI invece? Che ne pensa? Me: Se non mi avesse interrotto avrei potuto dirle che Il CGI è quello bello non quello che pare appiccicato con photoscioppe. L'atmosfera in generale è davvero impressionante il film anche se poco aiutato dalla sceneggiatura, tiene incollati alla poltroncina del cinema. Gli interni della nave, i computer di bordo, le tute, tutto davvero ben fatto, da questo punto di vista non c'è che da inchinarsi.
I piu' nerd tra voi faranno notare la somiglianza fra queste tute e quelle di Mass Effect... si' si somigliano, e allora? Meno pippe mentali. |
Io: mi spiace di averla interrotta prima, mi fustigherò dopo in privato, nel frattempo volevo domandarle cosa ne pensa della prova degli attori.
Me: Allora bisogna premettere che la sceneggiatura toppa molto, anche e soprattutto, nella caratterizzazione dei personaggi. Dove fa meglio ci troviamo difronte a delle macchiette di cui potresti prevedere le mosse con trenta minuti di anticipo. Dove fa peggio consegna all'esordiente Noomi Rapace una protagonista che a Ripley non può neanche baciare i piedi. Una che opposta a Charlize Theron la dai perdente ogni minuto che passa di più e che quando, inevitabilmente ha la meglio, la cosa sa di incontro truccato lontano un miglio. Idris Elba, che io amo particolarmente e che vedrei protagonista di praticamente tutti i film in uscita da oggi fino al primo vero viaggio intergalattico, è relegato a una particina minima e con un WTF finale che solo il suo carisma estremo riesce a salvare. [UNICO SPOILER] A un certo punto Idris e Charlize ci stanno per dare dentro di brutto, ma poi Ridley ci ripensa e ci fa vedere Noomi che scopazza con il suo moroso. Capisco che far spogliare la Theron costi quanto produrre tutti i film del Sundance, ma cavolo quella sì che era la scena del secolo. Per il Resto il Fass se la cava nella parte del Robotto, i comprimari fanno il loro dovere, ma nessuno riesce a brillare.
Il prossimo film questi due protagonisti. |
Io: direi che c'è poco altro da dire, ma vorrei capire, il film alla fine le è piaciuto, consiglia di andare a vederlo quando anche in Italia, dopo essere uscito pure in Burundi, verrà proiettato?
Me: Per quanto Lindelof, il fratello scemo di J.J. Abrams, cerchi di sabotare in ogni modo possibile Ridley, la messa in scena riesce a portare a casa il risultato, me lo rivedrò, e consiglierò di andare, ma Alien rimane sicuramente indiscusso, e Prometheus non aggiunge molto al panorama cinematografico e al genere fantascentifico.
Io: Grazie mille ancora del suo tempo, le dieci vergini sacrificali che le avevamo promesso in pagamento per l'intervista sono state caricate sul suo zeppelin, ci auguriamo di averla ancora ospite qui da noi.
Noi invece, miei cari lettori, ci risentiamo a ottobre!
MM
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