Zombi e Colonne di polistirolo
Ho un dubbio Amletico sugli Zombi, quindi immaginatemi con un teschio stretto nel pugno e il maglioncino a collo alto preso in prestito da Kenneth Branagh...
Quando ho iniziato a scrivere quest'articoletto, dopo essermi profondamente documentato (la pagina di wikipedia sugli zombi è parecchio lunga), mi sono trovato difronte a un dilemma cioè capire se gli zombi sono dei veri e propri cattivi.
Iniziare una rubrica con un dubbio simile non è proprio il massimo. Ma per evitare di perdermi nei miei ragionamenti vi espongo immediatamente il mio dubbio: gli zombi sono davvero i cattivi o sono solamente un'ambientazione, una parte del set cinematografico come le finte colonne greche in polistirolo di film come “Maciste contro Ercole”?
Perché se ci pensate come cattivi non sono gran ché, lenti, stupidi, privi di particolari motivazioni e soprattutto di un codice morale, che di solito è contrapposto a quello dell'eroe. Come si fa a essere definiti cattivi se non si ha una propria volontà, si sbava e neanche si può fare il discorsetto davanti al bottone rosso dell'autodistruzione della base segreta. Gli zombi, non hanno uno scopo preciso oltre a quello di mangiarvi le cervella, non c'è un vero e proprio modo di sconfiggerli (tutti) e paradossalmente sono quasi sempre il prodotto di un errore umano. Mi pare quindi logico che non possano essere annoverati fra i cattivi, sono anzi un monito contro i limiti degli esseri umani.
Detto ciò se qualcosa si mette contro il sogno americano è mio nemico, quindi a meno che gli zombi non si mettano un completo e vadano a lavoro per pagare le rate sul suv sono miei nemici e possono far parte della rubrica sui cattivi.
Ho elegantemente risolto il problema sulla definizione di zombi-cattivo, ma appare all'orizzonte un secondo dilemma, che affronterò in due separati paragrafi: gli zombi sono carne da macello o povere vittime del sistema?
(ho letto per davvero, in questo momento, la pagina di wikipedia sugli zombi... è molto corta)
Effetto catartico delle botte agli zombie
Forse sono strano io, anzi io sicuramente sono strano, ma ho sempre covato nel mio intimo un'idea malsana sugli zombie. La verità è che adoro gli zombi perché permettono di commettere omicidi in piena regola senza nessun rimorso. Li puoi picchiare quanto vuoi, gli puoi dare fuoco, li puoi mutilare... ok sto diventando inquietante, anche se il mio amico Tallahasse sarebbe daccordo con me.
Uccidere gli zombi è paragonabile a fare secco il vicino che ci abita proprio sopra e che continua a spostare mobili nel cuore della notte e fa correre sui pattini le figlie. La verità è che gli zombi sono la migliore pallina anti-stress al mondo, la loro morte in serie è un'attività catartica, scarica dallo stress senza creare rimorsi... almeno sul momento.
Stessa faccia stessa razza
Se da una parte è vero che ammazzare gli zombi è una favolosa attività aerobica, succede anche che ad essere morso sia un nostro caro. A questo punto tutti noi iniziamo a pensare, sbava solo di più, non si capisce mezza parola di quello che dice e ha una strana puzza, ma alla fine non è la stessa cosa per nonno? Vuoi uccidere pure poro nonno? Sei davvero un mostro!
Gli zombi sono quindi malinconiche riproduzioni di noi stessi, tristi nel loro essere tanto indifesi, e spaventosi nel mostrarci quanto ci aspetta quando diventeremo come loro. Effettivamente gli zombie sono nostri simili e creano in noi una serie di sentimenti contrastanti che valgono però alle creature una profondità narrativa maggiore di quanto i loro rantoli scomposti suggerirebbero.
Conclusione
Gli zombi si prestano alla critica sociale, allo splatter più brutale e alla commedia demenziale. Ci piacciono e ci ripugnano, scatenano i nostri istinti violenti più primitivi e più antisociali. Soprattutto ci ricordano che prima o poi tutti finiremo come loro e che, se non sarà per colpa di un'epidemia o di uno scienziato pazzo, avverrà a casa nostra, nel nostro letto, un giorno saremo tutti vecchi e disabili, bavosi e lenti.
Se ancora le mie conclusioni non vi hanno indotti in un vortice di autocommiserazione e profonda depressione, allora qui sotto vi metto la mia personale top 3 di roba da leggere e da vedere sugli zombi.
Manuale per sopravvivere agli zombi: Max brooks scrive il suo "Manuale per sopravvivere agli Zombi" utilizzando uno stile documentaristico, con tanto di disegni che illustrano il testo alla maniera delle brochure antipanico sugli aerei. Il libro comprende un vasto catalogo di armi, trappole a ogni tipo di attrezzo e trucco da utilizzare contro la carne morta. La guida è minuziosa nella classificazione biologica e antropologica degli zombi, nella loro disamina fisiologica e si conclude con un'eccezionale cronologia delle apparizioni zombi nella storia. Il libro è una pietra miliare nella libreria di ogni nerd che si rispetti e lo stile assolutamente serio della guida riesce a strappare più di un sorriso.
Shaun of the dead: primo grande successo della premiata ditta Wright-Pegg-Frost è un gioiellino della commedia sugli zombi. Il film è la storia di come due nerd inglesi, pigri e indolenti reagiscano a un'invasione zombi. Il film si concede stupende perle splatter come lo zombi imapalato su un tubo che spruzza sangue e la mazza da cricket usata come arma. Wright (sceneggiatore oltre che regista) riesce a mettere in scena la vera inghilterra, quella delle sbornie, dei pub e della birra calda (monotematici gli inglesi vero?). Shaun of the dead è dissacrante ed esilarante e non penso neanche che sia necessario avvertirvi che se non l'avete ancora visto potete restituire la vostra tessera di Lega Nerd.
Dead set: serie tv britannica ambientata tra le claustrifobiche mura della casa del grande fratello. Cosa avverrebbe ai concorrenti se, a loro insaputa il mondo esterno venisse invaso dagli zombi? Vedere divette della tv rincorse per i corridoi della casa e braccate dai morti viventi è un vero spasso e il regista e lo scenaggiatore riescono a tenere in piedi il tutto senza annoiare. Unica pecca i soliti zombi veloci post 28giorni dopo. Io e LUI li odiamo e voi?
MM
Fine dell'articolo, buona decomposizione a tutti e a presto con nuove riflessioni non richieste sul mondo dei cattivi... forse con una Guest Star.
Mi piace questa rubrica. A quando il n°3? :P
RispondiElimina