Sono sensibile al Natale. Più che altro sono sensibile al periodo che lo circonda e alle tradizioni che lo caratterizzano che prescindono dalla fede cristiana, che scorre assai scarsa in me. No, è un amore del tutto laico.
Come ogni bambino fortunato del pianeta Terra sono cresciuto ad alberi di Natale, presepi, babbi natali, regali impacchettati con carte colorate, stelle, stelline, film natalizi, caldarroste, addobbi e luminarie a via del Corso.
Inoltre ho sempre trovato assai sterili tutti quei discorsi di contro-cultura sull'aspetto commerciale e consumistico del Natale, anche nel mio periodo da metallaro anarchico più fervente.
Il Natale mi piace in tutti i suoi aspetti, più o meno condivisibili. A Dicembre non c'è niente di meglio di vedere "Mamma ho perso l'aereo" mangiando torrone e panettone e dopo farmi una tombolata con gli amici.
Ecco perché ho deciso di dedicare alcuni post di B&DV alle tradizioni che mi hanno sempre accompagnato in questo periodo. Non so ancora bene quali affrontare, ma inizierò sicuramente con l'albero a cui seguiranno sicuramente un articolo sulla figura di Babbo Natale e un altro sui miei film preferiti di questo magico periodo.
L'ALBERO DI NATALE
Come spesso accade le origini di vari rituali natalizi si perdono nel tempo e giungono a noi arricchiti a seconda del periodo e del popolo che hanno attraversato. E' impossibile stabilire quale sia stato il primo albero natalizio e, anche fosse possibile, risulterebbe assai diverso da come lo concepiamo oggi. Sicuramente le origini sono nord europee e hanno una forte caratteristica pagana.
L'albero di per se è un forte simbolo che si ritrova in molte religioni e credi. Dall'albero della Vita, al Brahaman indiano, ovvero l'albero Cosmico, passando per il germanico Yggdrasill.
L'albero rappresenta spesso la manifestazione divina del cosmo o, nel caso del nostro albero natalizio (che ricordiamo è un Abete) essendo un sempreverde assume anche un simbolismo di prosperità e di buon auspicio per l'inverno.
Tra le possibili origini dell'albero come simbolo natalizio (inteso come periodo) ci sono quelle di Tallin, in Estonia, dove, a partire dal 1441, veniva posizionato questo grande abete nella piazza principale e in torno al quale scapoli uomini e donne danzavano alla ricerca di un compagno. Altra storia vuole il primo albero nel 1570 a Brema o nel 1510 a Riga (Lettonia). In Germania, invece, nel medioevo era tradizione riempire piazze e chiese con alberi addobbati di frutti (simbolo di abbondanza)
Quale sia la sua origine sembra che il primo ufficiale sia quello introdotto come tradizione dal Principe Alberto, consorte della regina Vittoria, nel 1841 in Inghilterra.
Ha sicuramente fascino invece la piccola leggenda che narra così:
"In un remoto villaggio di campagna, la Vigilia di Natale, un ragazzino si recò nel bosco alla ricerca di un ceppo di quercia da bruciare nel camino, come voleva la tradizione, nella notte Santa. Si attardò più del previsto e, sopraggiunta l'oscurità, non seppe ritrovare la strada per tornare a casa. Per giunta incominciò a cadere una fitta nevicata.
Il ragazzo si sentì assalire dall'angoscia e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Natale, che forse non avrebbe potuto festeggiare.
Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete. Sopraggiunta una grande stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco e l'albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino.
La mattina si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e, uscito dal suo ricovero, poté con grande gioia riabbracciare i suoi compaesani. Solo allora tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, che la piana aveva piegato fino a terra. Aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile.
In ricordo di quel fatto, l'abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno.
Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra."
Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra."
Per quanto riguarda gli addobbi, tralasciando le origini, le luminarie classiche come le intendiamo oggi sono un idea di Edward Johnson, aiutante di Thomas Edison. Uno a cui le lampadine non mancavano di certo!
Sebbene sia una tradizione che nasce nel nord Europa col tempo è diventato un rituale mondiale e uno dei più forti simboli del Natale. Inizialmente snobbato dai cattolici, poichè tradizione luteriana, è stato poi abbracciato anche dal Vaticano. Fu proprio Giovanni Paolo II a fare erigere a Piazza San Pietro quello che è considerato l'albero natalizio più alto di tutti, con i suoi 30 metri di altezza. Alla faccia di Rockfeller!
Nota finale: è tradizione (italica) addobbare l'albero il giorno dell'immacolata, così come le varie luminarie per le strade commerciali nelle varie città. Noi di B&DV ci accodiamo a quella perfida lobby dei commercianti che ogni anno iniziano prima ad allestire vetrine e quant'altro con luci e lucine!
Che lo spirito natalizio sia con voi!
RT
p.s.
beccatevi pure st'infografica!
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