sabato 16 febbraio 2013
Marvel Now! - Captain America
Il rilancio della Marvel mi ha ufficialmente tirato con se nel gorgo. Sono giorni che leggo come non ci fosse un domani, quindi preparatevi che vi romperò parecchio le scatole. Iniziamo con il vecchio Cap.
Il nuovo ciclo segue la riuscitissima saga di Brubaker, ma se ne discosta il più possibile. Mentre Brubaker ha esplorato la dimensione spionistica del personaggio, Rick Remender i riporta indietro ai rimi anni del Capitano, fiondando Steve Rogers in un contesto fortemente fantascientifico. Per chi non conoscesse Remender consiglio vivamente di recuperare il suo lunghissimo ciclo di X-Force, un mezzo capolavoro che, oltre a una trama completamente fuori di testa, l'apporto artistico di Ribic e Jerome Opena, due mostri sacri che Remender ha spremuto fino all'osso in una run memorabile.
Ai disegni del nuovo Capitan America, una vecchia conoscenza, il figliol prodigo John Romita Jr., se avete iniziato a storcere il naso convinti che, come succedeva ultimamente Romita abbia lavorato al risparmio... ricredetevi subito:
John, aiutato dall'inchiostratore Klaus Janson e il colorista Dean White mette in campo roba serissima trovando splendide soluzioni grafiche, ma anche riempendo dei pannelli all'inverosimile.
L'aspetto grafico del nuovo Capitan America, non ha una pecca. La storia riporta direttamente all'età dell'oro di Kirby e unisce, a un gusto fantascientifico retrò, una forte strizzata d'occhio alla "fine del mondo" e in particolare a La Strada di McCarthy; infatti Steve verrà intrappolato nella Dimensione Z dal suo creatore, il Dottor Zola, e vagherà per le lande inospitali del mondo parallelo, difendendo un suo clone/figlio, da orde di mutanti creati dalla folle mente del dottore.
In parallelo alla sopravvivenza di Cap e del figlio, Remender ci tuffa nell'infanzia disgraziata di Steve Rogers, un'infanzia che sembra tanto tratta da c'era una volta in America di Sergio Leone o dalla Little Italy del Padrino.
Non so voi, ma io ho sempre adorato Cap, sarà che sono biondo e, gli eroi biondi, di solito sono un po' delle sole e invece Cap è sempre stato titanico. Sarà che più invecchia e più diventa un eroe moderno. Sarà che forse più dell'America, ora che l'America è in crisi, Steve Rogers è diventato il paladino di una giustizia e di valori morali più alti e puri... saranno tutte queste cose insieme, ma non mi sono ancora stancato di leggere le avventure dell'eroe a stelle e strisce e, il nuovo rilancio, non ha fatto altro che fomentare la mia passione.
In Breve:
Remender e Romita, hanno saputo tener fede al lascito di Brubaker, allontanandosi dalla strada tracciata e solcandone una nuova, emozionante e sorprendente, rifacendosi a quel fascino fantascentifico e retro del Cap prima maniera di Kirby. Il nuovo Cap è un must per ogni appassionato dell'eroe più integerrimo del panorama Marvel, e per quelli che, colpevolmente, ancora non lo sono.
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Per ora, la sto seguendo tramite previews e mi ha decisamente convinto al punto che ho deciso di acquistarla (se in tp americani o in spillati panini, ancora non so). Vero è che l'enorme quantità di critiche negative che ho letto in giro mi ha un po' destabilizzato, ma mi sono bastate queste quattro righe scritte da te per farmi riprendere. Credo che tutto paragonino questa nuova run alla precedente che, però, aveva atmosfere, disegni e narrazione totalmente diversa. Credo sia ormai chiaro che, ad ogni cambio di cast, le new entry cancellano (relativamente) il precedente per creare qualcosa di nuovo e di "personale".
RispondiEliminaComunque, a quali prestazioni sottotono di JRJ ti riferisci?
Le ultime robe su amazing e il seguito di Kick-ass non mi avevano entusiasmato, ma sempr nell'ordine delle idee che è John Romita Jr. !
RispondiEliminaLa costatazione più che altro era: in questo Captain America è meglio del solito :)
Ok, era giusto per capire visto che Kick Ass avrei voluto comprarlo. xP
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